A margine del vertice NATO all’Aja si è tenuto un incontro dei Volenterosi per l’Ucraina: il messaggio al presidente Zelensky
Al termine del vertice NATO svoltosi oggi all’Aja, si è tenuto un importante incontro multilaterale che ha visto protagonisti la Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, il Segretario Generale della NATO Mark Rutte e il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. L’incontro ha ribadito il forte sostegno all’Ucraina nel suo sforzo di autodifesa, evidenziando la necessità di mantenere alta la pressione sulla Russia, anche attraverso l’introduzione di nuove sanzioni economiche.
Sostegno internazionale e impegno per la pace in Ucraina
Palazzo Chigi ha sottolineato come il confronto abbia permesso di approfondire gli sforzi congiunti in atto, in particolare il sostegno all’azione degli Stati Uniti per un cessate il fuoco che possa condurre a un percorso negoziale finalizzato a una pace giusta e duratura in Ucraina. È stato ribadito che la Russia deve dimostrare un serio impegno nei colloqui, contrariamente al comportamento finora riscontrato. Il sostegno a Kiev si estende non solo sul piano militare ma anche a quello dell’industria della difesa ucraina, fondamentale per resistere agli attacchi russi che continuano a colpire in modo brutale la popolazione civile.
Il ruolo dell’Italia e le prossime iniziative
In qualità di Paese membro del G7 e parte integrante dell’alleanza atlantica, l’Italia conferma il proprio impegno a fianco dell’Ucraina, sia in ambito bilaterale che multilaterale. La Presidente del Consiglio Meloni ha inoltre annunciato che Roma ospiterà la prossima Ukraine Recovery Conference il 10 e 11 luglio 2025, un appuntamento strategico per coordinare gli sforzi di ricostruzione post-conflitto e sostenere la rinascita del Paese. Questo evento sarà un’occasione cruciale per definire le iniziative di supporto economico e umanitario necessarie a garantire un futuro stabile e prospero all’Ucraina.
Il vertice ha così riaffermato il principio che la via diplomatica, supportata da una fermezza condivisa, resta il percorso privilegiato per porre fine al conflitto, ma senza rinunciare a garantire il sostegno militare e politico a Kiev di fronte all’aggressione russa.






