I raid russi degli ultimi giorni hanno causato danni ingenti al settore energetico ucraino, con la distruzione di circa il 60% della produzione nazionale di gas naturale. A rivelarlo sono fonti ucraine riportate da Bloomberg, che indicano come il massiccio attacco del 3 ottobre nelle regioni di Kharkiv e Poltava abbia compromesso gravemente le infrastrutture di Kiev, aumentando il fabbisogno di gas importato per il Paese.
Attacchi russi colpiscono duramente la produzione di gas dell’Ucraina
Secondo quanto comunicato da Kiev ai partner del G7, il raid ha distrutto la maggior parte della capacità produttiva di gas naturale, spingendo l’Ucraina a cercare con urgenza sostegno internazionale per riparare il sistema energetico e rafforzare la difesa aerea delle infrastrutture critiche. Le stime indicano che, se gli attacchi continueranno, l’Ucraina dovrà importare fino a 4,4 miliardi di metri cubi di gas entro la fine di marzo prossimo, con costi stimati intorno a 2 miliardi di euro, pari a quasi il 20% del consumo annuo nazionale.
Finora, nel 2025, l’Ucraina ha acquistato 4,58 miliardi di metri cubi di gas da fornitori esteri, di cui 3,67 miliardi solo dopo la fine dell’ultima stagione di riscaldamento. Tuttavia il fabbisogno complessivo di importazioni, inizialmente previsto in 5,8 miliardi di metri cubi entro fine anno, potrebbe aumentare ulteriormente a causa delle continue operazioni militari russe.
Impatto sulla sicurezza energetica europea
L’aumento delle forniture di gas all’Ucraina da parte dell’Unione Europea potrebbe comportare un restringimento del mercato regionale, contribuendo all’innalzamento dei prezzi del gas in Europa, che ha già vissuto una impennata nei costi all’inizio della settimana. Le scorte di gas europee rimangono inferiori ai valori storici, lasciando il continente vulnerabile a potenziali interruzioni, in un contesto di tensioni geopolitiche dovute al conflitto in corso.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello agli alleati affinché rispondano con fermezza al “ricatto” russo, sottolineando l’urgenza di fornire ulteriori equipaggiamenti per la riparazione delle infrastrutture e sistemi di difesa aerea. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, le ostilità hanno provocato danni ingenti alle infrastrutture civili e militari, aggravando la crisi energetica e umanitaria nel Paese.






