Roma, 22 dicembre 2025 – Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre, un incendio ha devastato un aeroporto militare russo nei pressi di Lipetsk, causando la distruzione di due caccia strategici russi, un Sukhoi Su-30 e un Su-27. L’operazione è stata rivendicata dall’Intelligence militare ucraina (Gur), che ha reso noto come l’azione sia stata condotta con la collaborazione di un rappresentante del movimento di resistenza interno al regime russo.
La distruzione dei caccia russi
Secondo quanto comunicato dal Gur e riportato da Rbc-Ukraine, l’azione di sabotaggio ha permesso di penetrare furtivamente nella base russa, individuando e colpendo i due caccia all’interno di un hangar protettivo. La capacità di studiare i percorsi di pattugliamento e i turni di guardia è stata fondamentale per l’esecuzione dell’operazione, che si è conclusa con l’uscita senza ostacoli dall’aeroporto.
L’intelligence di Kiev ha stimato che il valore complessivo dei due caccia distrutti potrebbe raggiungere la cifra di 100 milioni di dollari, sottolineando l’importanza strategica di questi mezzi nel conflitto in corso con la Russia. L’episodio si inserisce nel quadro delle numerose azioni di sabotaggio e attacchi mirati condotti dall’Ucraina contro infrastrutture militari russe sul proprio territorio e oltre confine.
Contesto più ampio del conflitto e nuove strategie ucraine
L’attacco a Lipetsk si aggiunge a una serie di operazioni di vasta portata messe in atto dall’Ucraina, come l’operazione “Spider Web” che ha coinvolto 117 droni e ha portato alla distruzione di oltre 40 bombardieri russi in cinque aeroporti diversi, compresi quelli in regioni remote fino alla Siberia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato come la pianificazione di queste operazioni avvenga anche in prossimità di uffici dell’FSB russo, evidenziando l’efficacia e la portata delle capacità di intelligence ucraine.
Parallelamente, Kiev continua a ricevere supporto internazionale, con la fornitura di caccia F-16 da diversi paesi NATO, destinati a rafforzare la capacità di difesa aerea e di attacco strategico. Tuttavia, la guerra energetica e la lotta contro le infrastrutture di approvvigionamento russa restano al centro della strategia ucraina, mirata a indebolire il complesso militare-industriale di Mosca.






