Roma, 26 luglio 2025 – Nella notte appena trascorsa, un pesante attacco combinato è stato sferrato dalle forze russe sulla linea territoriale che collega le regioni di Sumy, Kharkiv e Dnipro, in Ucraina. A fornire i dettagli dell’azione militare è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha fatto il bilancio delle vittime e dei feriti in seguito all’offensiva.
Attacco russo e bilancio delle vittime
Secondo quanto riportato da Zelensky tramite il suo canale Telegram, l’attacco russo ha utilizzato un mix di missili, inclusi vettori balistici, e droni per colpire diverse postazioni lungo la linea Sumy-Kharkiv-Dnipro. L’offensiva ha causato danni significativi: a Dnipro, città strategica situata nell’oblast’ di Dnipropetrovs’k e con una popolazione di quasi un milione di abitanti, si contano almeno due morti e cinque feriti, come confermato dal capo dell’amministrazione militare regionale, Sergiy Lysak. Oltre ai danni umani, sono stati colpiti edifici residenziali, condomini, imprese industriali e veicoli sono andati in fiamme.
Parallelamente, altri attacchi hanno interessato la città di Kharkiv, dove una bomba planante russa ha colpito una clinica medica, provocando un morto, 14 feriti – tra cui una bambina di 12 anni – e tre dispersi. Anche la regione di Zaporizhzhia è stata teatro di violenze, con due vittime a Prymorske a causa di un drone che ha colpito un’auto civile.
Il presidente Zelensky ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ha lodato l’intervento tempestivo dei soccorritori, sottolineando l’importanza della loro opera per mitigare le conseguenze degli attacchi.
La risposta ucraina e i contrattacchi con i droni
Nonostante la pressione subita, l’Ucraina continua a garantire una risposta attiva e mirata. Zelensky ha ribadito che “non ci può essere silenzio in risposta agli attacchi russi” e ha evidenziato il ruolo cruciale dei droni ucraini a lungo raggio, che sono in grado di colpire obiettivi militari russi con precisione e regolarità. Le operazioni con i droni, secondo il presidente, sono uno dei fattori che potrebbero avvicinare la pace, poiché dimostrano alle forze russe che il conflitto ha conseguenze concrete per il loro apparato militare e logistico.
Sul fronte opposto, il ministero della Difesa russo ha comunicato di aver abbattuto ben 54 droni ucraini durante la notte, in diverse regioni tra cui Bryansk, Rostov, Oryol, Tula e Belgorod, oltre che sulla Crimea occupata e sopra il Mar d’Azov e il Mar Nero. Tra questi, 24 droni sono stati distrutti nella regione di Bryansk. Tuttavia, gli attacchi ucraini nei territori russi continuano a provocare vittime civili: nella regione di Rostov due persone sono morte in seguito a raid con droni.
Scenario geopolitico e diplomatico
L’escalation militare si inserisce in un contesto di intensa attività diplomatica. La Russia ha richiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il 31 luglio, volta a discutere le azioni che, a detta di Mosca, impedirebbero una soluzione diplomatica al conflitto. Nel frattempo, continuano i colloqui tra Mosca e Kiev, con l’ultimo round tenutosi a Istanbul il 23 luglio, in cui si è trovato un accordo per proseguire gli scambi medici di feriti e malati gravi.






