Oltre cinquantamila persone sono state evacuate in Turchia a seguito di una serie di incendi boschivi che hanno interessato vaste aree del Paese dalla costa del Mar Egeo fino al sud-est, vicino al confine con la Siria. La situazione, innescata da forti raffiche di vento, ha causato ingenti danni materiali e richiesto un imponente sforzo di emergenza da parte delle autorità locali e nazionali
Incendi nel cuore della Turchia: i dati ufficiali
Secondo quanto comunicato dal Ministro dell’Interno Ali Yerlikaya, i roghi hanno colpito duramente diverse province. A Bilecik, in provincia di Bursa, sono andate distrutte 64 abitazioni. Nella provincia di Izmir, in particolare a Menderes e Seferihisar, sono risultate danneggiate o completamente bruciate 132 case. Anche le aree di Akhisar (provincia di Manisa) e Antakya (vicina al confine siriano) sono state interessate dagli incendi.
Il Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste, İbrahim Yumaklı, ha riferito che nelle ultime 72 ore sono stati domati 263 incendi, con una riduzione significativa dell’intensità soprattutto nelle province di Manisa e Smirne, dove rimangono però ancora attivi tre focolai critici. Le operazioni di spegnimento sono supportate da tre aerei e cinque elicotteri, mentre i vigili del fuoco continuano il loro incessante lavoro sul terreno.
Emergenza sanitaria e cooperazione internazionale
Le conseguenze sulla salute pubblica non sono mancate: 21 persone ricoverate per problemi respiratori causati dal fumo sono già state dimesse, segno che il servizio sanitario sta rispondendo efficacemente all’emergenza.
Intanto, si segnala un dialogo costante tra la Turchia e l’Italia sul fronte della sicurezza e della gestione delle emergenze. In un recente colloquio telefonico, il Ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha sottolineato la solidità del rapporto bilaterale con il suo omologo turco Ali Yerlikaya, ringraziandolo per l’efficace azione nella lotta ai trafficanti e nella prevenzione delle partenze irregolari via mare, con un calo del 78% dei flussi migratori dalla Turchia all’Italia negli ultimi due anni.
Il coordinamento tra le forze di polizia italiane e turche rimane un elemento chiave per la sicurezza e la gestione delle crisi in aree strategiche del Mediterraneo.






