Istanbul, 29 agosto 2025 – La Turchia ha ufficialmente interrotto ogni rapporto commerciale con Israele, confermando una decisione presa nel maggio 2024 dal presidente Recep Tayyip Erdoğan in risposta al prolungato conflitto nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha specificato come Ankara abbia bloccato l’accesso delle navi turche ai porti israeliani e vietato agli aerei israeliani di attraversare il proprio spazio aereo.
Interruzione totale degli scambi commerciali tra Turchia e Israele
Durante un intervento trasmesso dalla televisione di Stato turca Trt, Fidan ha sottolineato che la misura di “completamente azzerare” il commercio con Israele è parte di una strategia più ampia per esercitare pressione su Tel Aviv affinché accetti una tregua nel conflitto che vede contrapposti Israele e Hamas, in guerra da oltre 200 giorni. La decisione di Ankara si inserisce nel quadro di una crescente tensione regionale, con la Turchia che si pone come interlocutore attivo nel tentativo di interrompere le ostilità e aumentare gli aiuti umanitari per Gaza.
Il ministro turco ha inoltre accusato Israele di commettere crimini di guerra con il sostegno incondizionato degli Stati Uniti, definendo lo Stato ebraico responsabile di “terrorismo di Stato” e ribadendo la ferma opposizione della Turchia a qualsiasi piano che preveda il trasferimento dei palestinesi, indipendentemente dall’autore della proposta.
Contesto internazionale e reazioni
Questa scelta di Ankara si aggiunge ad altre iniziative internazionali di sostegno ai palestinesi, come l’interruzione delle relazioni diplomatiche da parte della Colombia e le proteste pro-Gaza che hanno coinvolto vari campus universitari negli Usa, con oltre 2.000 arresti registrati. Dal canto suo, Israele ha criticato la decisione turca, evidenziando che la sospensione dei legami commerciali rischia di danneggiare soprattutto l’economia palestinese.
La diplomazia turca guidata da Hakan Fidan mantiene un ruolo di primo piano, dialogando con attori chiave a livello globale e regionale per promuovere una soluzione politica che garantisca pace e stabilità in Medio Oriente.






