Un acceso scontro politico caratterizza l’attuale dibattito europeo riguardo l’invio di truppe Ue in Ucraina. A scatenare la polemica sono state le dichiarazioni di Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo (PPE) e europarlamentare tedesco, che ha espresso il desiderio di vedere soldati tedeschi in Ucraina operare sotto una bandiera europea con l’obiettivo di garantire la pace. Una proposta che ha incontrato la ferma opposizione del governo ungherese guidato da Viktor Orbán.
Il No di Budapest alle Truppe UE in Ucraina
Zoltan Kovacs, portavoce del primo ministro ungherese, ha dichiarato su X che l’idea di Manfred Weber rappresenta in realtà una “chiara escalation verso la guerra” e non un passo verso la pace. Kovacs ha sottolineato che l’Ungheria non intende accettare questo “regalo di Natale”, ribadendo con fermezza: “Non quest’anno. Non l’anno prossimo. Mai”. La posizione di Budapest riflette una netta contrarietà a qualsiasi coinvolgimento militare europeo nel conflitto ucraino, giudicato pericoloso per la sicurezza nazionale e per i cittadini ungheresi.
Il portavoce ha inoltre evidenziato la differenza di visione tra alcune parti di Bruxelles, che sarebbero “dalla parte della guerra”, e l’Ungheria, che si dice “dalla parte della pace”. Kovacs ha concluso sottolineando l’importanza di evitare che l’Ungheria diventi vittima di una logica bellicista.
Contesto e Implicazioni nel Conflitto Ucraina-Russia
L’intervento di Kovacs si inserisce in un quadro geopolitico complesso e teso, con l’Europa che si trova “sulla via di un’escalation” secondo il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, che ha evidenziato rischi elevati di scontro diretto con Mosca. Nel frattempo, il presidente ungherese Orbán ha ribadito la sua opposizione all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea, sottolineando che Budapest non ha alcun obbligo morale di sostenere l’adesione di Kiev all’UE, e ha richiamato il principio dell’unanimità delle decisioni nell’Unione.
Queste posizioni si inseriscono in un contesto di intensi bombardamenti e scontri sul terreno, con la Russia che rivendica il controllo di nuovi territori in Ucraina e con tensioni diplomatiche accentuate da forniture militari occidentali, tra cui la possibile fornitura di missili Tomahawk da parte degli Stati Uniti a Kiev.
L’idea di Manfred Weber di un intervento militare europeo in Ucraina, pur volta a garantire una pace stabile, si scontra dunque con la visione di Budapest, che teme un’escalation e insiste su un approccio di distensione e dialogo. La questione rimane uno dei nodi cruciali nelle relazioni tra gli Stati membri dell’UE e nel delicato equilibrio geopolitico europeo.






