L’Aia, 25 giugno 2025 – Nel corso del secondo giorno del vertice Nato in corso all’Aia, il segretario generale Mark Rutte ha affrontato con determinazione le polemiche scaturite dalla pubblicazione su Truth di alcuni messaggi pieni di elogi che ha inviato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump in seguito al cessate il fuoco tra Iran e Israele.
Gli elogi che Rutte ha rivolto a Trump
Rutte ha dichiarato di non provare alcun imbarazzo per il post in questione, sottolineando che nel suo intervento aveva semplicemente enunciato un fatto: “Non saremmo dove siamo ora se Trump non fosse stato eletto nuovamente presidente”. Il segretario generale ha inoltre ribadito di non avere problemi riguardo alla pubblicazione dei messaggi privati da parte di Trump.
Impegno Usa e spese militari al centro del dibattito
Nel suo intervento, Mark Rutte ha voluto rimarcare il pieno impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato e, in particolare, della clausola di mutua difesa sancita dall’articolo 5 del Trattato Atlantico. “È assolutamente chiaro che gli Stati Uniti sono totalmente impegnati nei confronti della Nato e dell’articolo 5”, ha affermato, aggiungendo che è prevista un’accelerazione delle spese militari da parte di Canada ed Europa per raggiungere la parità con gli Stati Uniti, obiettivo ritenuto “giusto” e necessario per garantire una difesa efficace contro le minacce russe e altre potenziali.
Questa spinta verso un maggiore contributo economico europeo si scontra però con alcune resistenze interne, come quella del premier spagnolo Pedro Sánchez, che ha ottenuto una deroga specifica per Madrid riguardo all’aumento delle spese. Rutte ha però espresso fiducia nel fatto che i politici troveranno le risorse necessarie: “I politici devono prendere delle scelte, devono trovare i soldi e questo non è facile. Ma sono certo che ci arriveremo”. “I miei colleghi al tavolo delle trattative sono assolutamente convinti che, date le minacce dei russi e la situazione della sicurezza internazionale, non ci sia alternativa”, ha aggiunto il segretario generale della Nato.






