Il Natale presidenziale negli Stati Uniti si è trasformato ancora una volta in un terreno di scontro politico. Donald Trump ha scelto infatti di festeggiare il 25 dicembre con un messaggio che somiglia più a un comizio che a un augurio, utilizzando il clima delle festività per rilanciare la propria visione politica e colpire frontalmente gli avversari. Un copione già visto, ma che quest’anno ha assunto toni particolarmente duri, confermando quanto il Paese resti attraversato da profonde fratture.
Gli auguri come strumento politico
Come spesso accade ai leader pubblici, anche per Trump gli auguri non sono mai semplici parole di circostanza. Nella tradizione recente, i messaggi natalizi diventano veri manifesti identitari rivolti soprattutto ai sostenitori più fedeli. In Italia, ad esempio, Giorgia Meloni ha scelto il tema della “rivoluzione del presepe” per il suo videomessaggio. Negli Stati Uniti, invece, Trump ha affidato i suoi auguri a un lungo post pubblicato su X, scegliendo come destinatari principali proprio i suoi detrattori.
L’attacco di Trump alla sinistra radicale
Il tono è immediatamente aggressivo. Fin dalla prima riga il presidente americano ha preso di mira “la feccia della sinistra radicale”, accusandola di tentare di distruggere il Paese e sostenendo che i suoi sforzi stiano fallendo. Un incipit che ricorda più l’intervento di un leader dell’opposizione che quello di un capo di Stato in carica, e che segna l’intero impianto del messaggio natalizio.
I successi rivendicati da Trump
Nel prosieguo del post, Trump ha elencato quelli che considera i principali risultati della sua amministrazione, rivendicando il rafforzamento delle politiche contro l’immigrazione e il superamento di alcune conquiste in materia di diritti civili. Tra i punti che sottolinea figurano il controllo delle frontiere, l’abolizione delle politiche sui transgender negli sport femminili e il rafforzamento delle forze dell’ordine, presentate come pilastri della sua azione di governo.
Economia, crescita e sicurezza nazionale
Approfittando della comunicazione unidirezionale dei social, Trump ha inserito anche un bilancio economico estremamente positivo: mercati azionari e fondi pensione ai massimi storici, criminalità ai livelli più bassi degli ultimi decenni, inflazione assente e un prodotto interno lordo cresciuto del 4,3%, ben oltre le previsioni. A questo ha aggiunto il capitolo dei dazi, che ha definito una leva decisiva per la prosperità americana, capace – a suo dire – di generare migliaia di miliardi di dollari e di garantire la sicurezza nazionale più solida mai raggiunta.
Un Paese sempre più polarizzato
Il messaggio si chiude con l’esaltazione del rinnovato prestigio internazionale degli Stati Uniti e con un invito alla benedizione divina sull’America. Ma dietro l’enfasi celebrativa resta l’immagine di un Paese fortemente diviso, dove anche il giorno di Natale diventa occasione per ribadire schieramenti e contrapposizioni. Più che un augurio di pace, quello di Trump appare come l’ennesima conferma di una stagione politica dominata dallo scontro permanente.
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