Washington, 28 luglio 2025 – Donald Trump ha annunciato una nuova scadenza per la Russia di Putin, fissandola tra 10 e 12 giorni a partire da oggi, per giungere a una soluzione del conflitto in Ucraina. La dichiarazione è stata rilasciata al termine di un incontro bilaterale con il primo ministro britannico Keir Starmer, durante il summit della Nato a Washington. La dichiarazione arriva in un momento di particolare tensione internazionale, con l’amministrazione statunitense che cerca di ristabilire una tregua duratura nel teatro europeo.
Trump e la gestione della crisi ucraina
Durante il colloquio con Starmer, Trump ha espresso chiaramente il suo disappunto verso la posizione russa. Il tycoon ha sottolineato come la scadenza concessa a Mosca per approvare l’accordo di pace sia destinata a essere abbreviata. Questa mossa rappresenta un tentativo di accelerare i negoziati e mettere pressione sul Cremlino.
Durante lo stesso incontro, Trump ha espresso la sua delusione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, sottolineando come la speranza di una tregua si sia progressivamente affievolita a causa dei continui attacchi russi, tra cui il lancio di missili su città come Kiev, che hanno provocato numerose vittime civili, anche in strutture come case di riposo.
In precedenza, il presidente americano aveva concesso a Mosca un termine di 50 giorni per accettare un cessate il fuoco, minacciando in caso contrario nuove sanzioni e l’imposizione di dazi al 100% sulle merci russe. Ora, alla luce degli sviluppi, ha deciso di ridurre drasticamente questa scadenza, convinto di conoscere già la risposta negativa della Russia.
La decisione del tycoon si inserisce nel contesto della sua politica estera, che tende a un approccio pragmatico e diretto, anche se talvolta controverso, nelle relazioni con Mosca. “Non mi interessa più parlare con Putin. Avevamo avuto una conversazione molto franca e poi i bombardamenti sono continuati”, ha evidenziato il presidente americano.
Il ruolo di Putin, Trump e le sfide per la diplomazia internazionale
Dal canto suo, Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa dal 2012 e figura centrale nella crisi ucraina, continua a mantenere una posizione ferma sulla vicenda. Questa riflette la sua lunga esperienza politica e la strategia di rafforzamento della Russia sulla scena globale. L’invasione dell’Ucraina nel 2022 ha segnato una svolta nei rapporti con l’Occidente, portando a sanzioni e a un isolamento diplomatico senza precedenti. La risposta di Trump, con la riduzione della deadline per la tregua, evidenzia la complessità delle trattative e il difficile equilibrio tra pressione politica e necessità di dialogo.
In questo scenario, la posizione degli Stati Uniti e del Regno Unito appare determinante per il futuro della pace in Europa. La Russia invece rimane al centro di un confronto che coinvolge molteplici attori internazionali. La tensione tra Washington e Mosca si riflette nelle scelte strategiche di Trump, che cerca di coniugare la fermezza con la volontà di raggiungere un accordo che possa porre fine al conflitto.






