Washington, 12 dicembre 2025 – Donald Trump ha annunciato oggi lo stop alle ostilità tra Thailandia e Cambogia, a seguito di una telefonata con i rispettivi leader, il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul e il primo ministro cambogiano Hun Manet. L’accordo prevede un cessate il fuoco immediato e il ritorno all’Accordo di Pace originale stipulato in precedenza con il supporto del primo ministro malese Anwar Ibrahim.

Il contesto del conflitto e le mediazioni internazionali
Gli scontri armati tra Thailandia e Cambogia, che si trascinano da anni a causa di dispute territoriali al confine, hanno raggiunto recentemente livelli di violenza particolarmente gravi. Solo quest’anno, i combattimenti hanno causato la morte di oltre 40 persone, per lo più civili, e l’evacuazione di circa 500.000 persone dalle zone di confine. La tregua estiva, sostenuta da Trump e da altri attori regionali come la Cina e la Malesia, si era dimostrata fragile e poco duratura.
L’escalation è stata innescata da incidenti come l’esplosione di mine terrestri che hanno ferito soldati thailandesi, provocando risposte militari aggressive e la chiusura di valichi di frontiera. Entrambi i Paesi si sono accusati a vicenda di aver violato il cessate il fuoco, alimentando le tensioni e gli scontri armati.
L’impegno diplomatico di Donald Trump e il ruolo della Malesia
Il presidente degli Stati Uniti ha svolto un ruolo di mediazione diretto, contattando telefonicamente i leader thailandese e cambogiano per spingere verso la tregua. Trump ha sottolineato l’importanza di lavorare con Anutin Charnvirakul e Hun Manet per evitare una guerra che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti per due nazioni con potenzialità economiche e culturali rilevanti.
Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha inoltre fornito un supporto cruciale nelle recenti trattative, facilitando l’accordo di pace e promettendo il coinvolgimento degli Stati Uniti e della Malesia nel processo di monitoraggio del cessate il fuoco.
Con questo annuncio, si apre la possibilità di una stabilizzazione della regione e di una ripresa dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, che avevano minacciato sanzioni tariffarie in caso di prolungamento delle ostilità. La conferma del cessate il fuoco rappresenta quindi un passo significativo verso la pace e la cooperazione nel Sud-est asiatico.






