Bangkok, 9 agosto 2025 – Nella provincia thailandese di Sisaket, al confine con la Cambogia, tre soldati della Thailandia sono rimasti feriti questa mattina a causa dell’esplosione di una mina. L’incidente si è verificato intorno alle 10:00 ora locale (le 5:00 in Italia), pochi giorni dopo il cessate il fuoco concordato tra i due Paesi per porre fine agli scontri armati più gravi degli ultimi decenni.
Tensione ai confini tra Thailandia e Cambogia
Gli scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia, teoricamente terminati con il cessate il fuoco del 29 luglio, rappresentano un capitolo critico di una disputa territoriale che si trascina da anni. Il conflitto, in particolare, ruota attorno alla contesa per il controllo di antichi templi situati nelle province thailandesi di Surin e cambogiane di Oddar Meanchey. Nel corso di luglio, la tensione ha portato la Thailandia a chiudere completamente la frontiera, intimando ai propri cittadini di lasciare le zone di confine, mentre l’esercito thailandese ha condotto raid aerei su obiettivi all’interno del territorio cambogiano, inclusa un’area vicino al tempio di Preah Vihear.
L’esercito della Thailandia ha denunciato l’uso di droni da parte delle forze cambogiane e ha accusato queste ultime di aver aperto il fuoco a breve distanza da una base thailandese. Dall’altro lato, il Ministero della Difesa cambogiano ha respinto le accuse, affermando che le proprie truppe hanno agito in legittima difesa contro incursioni thailandesi.
Un conflitto con profonde radici storiche e recenti sviluppi
La disputa di confine, che risale all’epoca dell’Indocina francese, ha visto un’escalation violenta in seguito alla morte di un soldato khmer a maggio e a diversi altri episodi di violenza, incluso un precedente incidente che aveva causato la perdita di una gamba a un militare thailandese dopo aver calpestato una mina. Il conflitto ha provocato almeno 43 morti e ha costretto oltre 300.000 persone a fuggire dalle aree interessate, segnando un punto critico nella storia recente dei rapporti tra i due Paesi.
Il cessate il fuoco del 29 luglio, ottenuto anche grazie a pressioni internazionali, tra cui quelle del presidente statunitense Donald Trump, sembrava aver aperto una fase di distensione. Tuttavia, la recente esplosione di mina e gli episodi di combattimento attestano come la situazione rimanga estremamente fragile e il confine una zona di rischio persistente.






