Gerico, 30 novembre 2025 – Un grave episodio di violenza è stato registrato questa mattina nella comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, circa dieci coloni israeliani mascherati hanno fatto irruzione all’alba nella residenza di un gruppo di attivisti internazionali, aggredendo quattro di loro, tra cui tre cittadini italiani e un canadese.
L’attacco a Gerico
Le fonti mediche e di sicurezza palestinesi hanno reso noto che gli aggressori hanno non solo picchiato gli attivisti, ma hanno anche sottratto effetti personali importanti quali passaporti e telefoni cellulari. I feriti sono stati prontamente trasportati all’ospedale di Gerico per le cure necessarie. Fortunatamente, i tre italiani non versano in condizioni gravi: due ragazze hanno riportato ferite lievi, mentre un terzo attivista dovrà osservare un periodo di riposo di tre giorni a causa dello shock subito. Gli attivisti hanno formalizzato denuncia presso la polizia palestinese e sono stati assistiti dal sindaco di Gerico.
L’aggressione nella zona A della Cisgiordania
Una volontaria italiana di 27 anni ha denunciato l’aggressione subita. L’attacco, avvenuto nella cosiddetta “Zona A”, area in cui, secondo gli accordi di Oslo, non dovrebbe esserci alcuna presenza israeliana, è stato perpetrato da un gruppo di coloni israeliani armati.
La volontaria ha raccontato a Sky Tg24 di essere stata svegliata alle 5 del mattino da un gruppo di circa dieci coloni mascherati, armati di bastoni e fucili. “Hanno cominciato a picchiarci con pugni e schiaffi, ma soprattutto con calci in faccia, nelle costole, nell’addome e lungo le gambe“, ha dichiarato. La donna ha inoltre riferito che i coloni conoscevano la loro identità di persone internazionali e, dopo aver rubato tutta la loro roba, li hanno minacciati dicendo “Don’t come back here” (“Non tornate qui”).
La volontaria ha spiegato di avere ancora “un forte dolore alle costole” e ha aggiunto che la sua amica canadese, anch’essa aggredita, è in condizioni peggiori, con “lividi neri per tutta la lunghezza della gamba e dell’addome“.
Gli italiani feriti appartengono alla campagna Faz3a, un’iniziativa a guida palestinese impegnata nella protezione civile internazionale delle comunità locali dalla violenza legata al conflitto israelo-palestinese.






