Sono emersi nuovi dettagli sulla tragedia del volo Air India AI171, precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad il 12 giugno scorso, con 242 persone a bordo. Secondo fonti che hanno avuto accesso ai file audio della scatola nera, nella cabina di pilotaggio si è consumata un’accesa discussione tra i due piloti, con urla e ripetute domande: «Perché hai spento i motori?», seguita dalla negazione: «Non sono stato io». Questo drammatico scambio, durato diversi secondi, è stato relegato a poche righe nel rapporto preliminare indiano, suscitando critiche per la mancata trasparenza e completezza nella ricostruzione degli eventi.
L’incidente: cosa è successo in cabina di pilotaggio
Il Boeing 787 Dreamliner, diretto a Londra Gatwick, ha perso quota e si è schiantato contro la mensa di un ospedale universitario pochi secondi dopo il decollo. Solo un uomo è sopravvissuto al disastro che ha causato 260 vittime tra passeggeri, equipaggio e persone a terra. Il rapporto preliminare ufficiale indica che, tre secondi dopo il decollo, gli interruttori del carburante dei due motori si sono spostati dalla posizione “Run” a “Cut off”, spegnendo entrambi i propulsori. Non è ancora chiaro se questo evento sia stato causato da un errore umano, un malfunzionamento meccanico o un atto intenzionale. Gli investigatori hanno però escluso finora problemi tecnici sui motori GE Aerospace GEnx, usati dal velivolo.
Le registrazioni della scatola nera hanno catturato il momento in cui uno dei due piloti ha chiesto ripetutamente all’altro perché avesse spento i motori, con tono disperato e crescente, ricevendo in risposta una negazione. Questo dettaglio è stato evidenziato da fonti statunitensi come cruciale per comprendere la dinamica dell’incidente, ma secondo critici il rapporto delle autorità indiane non ha adeguatamente approfondito lo scambio verbale in cabina.
Le indagini e le ispezioni sui Boeing 787 in India e all’estero
L’autorità di regolamentazione dell’aviazione civile indiana ha ordinato ispezioni straordinarie sugli interruttori di controllo del carburante dei Boeing 787 e 737 che operano nel Paese, per verificare eventuali malfunzionamenti nel meccanismo di bloccaggio degli interruttori. Air India ha già iniziato a controllare la propria flotta, senza riscontrare problemi al momento. Anche alcune compagnie mediorientali, come Oman Air e Royal Jordanian, hanno avviato controlli simili sulle loro flotte di Dreamliner e 737, senza rilevare anomalie.
La Federal Aviation Administration (FAA) americana ha ribadito che le levette di controllo carburante non rappresentano un problema di sicurezza ma resta alta l’attenzione dopo l’incidente. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) non ha pianificato ispezioni obbligatorie al momento.
I piloti al centro della tragedia Air India
Il comandante Sumeet Sabharwal, con oltre 15.600 ore di volo, e il primo ufficiale Clive Kunder, con circa 3.400 ore totali, sono al centro dell’indagine. Entrambi sono risultati idonei ai test alcoltest effettuati prima del volo. Tuttavia, le autorità indiane stanno indagando anche sugli ultimi giorni di vita dei due piloti per escludere problemi di natura personale o psicologica.
Un esperto pilota consultato ha osservato come gli interruttori di controllo carburante si trovino in una posizione della console centrale dove difficilmente si arriva per errore, suggerendo quindi la possibilità di un intervento volontario o almeno consapevole. L’Associazione dei piloti di linea indiana ha criticato l’impostazione delle indagini, denunciando un pregiudizio verso l’errore umano e lamentando la mancanza di trasparenza e di coinvolgimento di esperti piloti nel team investigativo.
Boeing 787 Dreamliner: caratteristiche e contesto tecnico
Il Boeing 787 Dreamliner è un aereo di linea bimotore progettato per voli medio-lunghi con una capacità fino a 420 passeggeri. Realizzato con ampio uso di materiali compositi, è equipaggiato con motori turboventola GEnx prodotti da GE Aerospace, noti per l’efficienza e l’affidabilità. Il modello è entrato in servizio dal 2011 e ha subito miglioramenti costanti, anche se in passato ha affrontato problemi tecnici legati alle batterie agli ioni di litio.
Il 787 è progettato per ridurre i consumi di carburante del 20% rispetto ai predecessori, grazie a motori avanzati e aerodinamica ottimizzata. Tuttavia, l’incidente in India ha acceso i riflettori sulla possibilità che un malfunzionamento o un errore umano abbiano causato lo spegnimento simultaneo dei motori in una fase cruciale del volo.
Le difficoltà nella gestione dell’emergenza
Secondo le simulazioni effettuate da esperti piloti, la perdita completa di spinta di entrambi i motori nei primi secondi dopo il decollo rende quasi impossibile il controllo del velivolo. La “Ram air turbine” (RAT), una turbina di emergenza che si attiva automaticamente per garantire alimentazione elettrica e idraulica, è stata sentita attiva nel video dell’incidente, confermando la gravità della situazione in cabina.
Il “mayday” è stato lanciato pochi secondi prima dell’impatto, ma non è stato possibile fornire ulteriori dettagli sulle cause. La sequenza di spegnimento e successiva riaccensione dei motori, avvenuta troppo tardi per evitare lo schianto, resta al centro delle indagini.
Le autorità indiane proseguono nelle analisi approfondite con la collaborazione di Boeing, GE Aerospace e altri esperti internazionali. Nel frattempo, cresce l’attenzione sui protocolli di sicurezza e addestramento dei piloti, soprattutto in un contesto dove in passato sono emerse criticità sulla certificazione e formazione nel Paese.






