Tokyo, 14 novembre 2025 – Le recenti dichiarazioni della premier giapponese Sanae Takaichi su Taiwan hanno infiammato le relazioni diplomatiche con la Cina, che ha reagito convocando l’ambasciatore giapponese per una protesta formale. L’escalation di tensione riflette la complessa dinamica geopolitica nella regione dell’Asia orientale, dove il ruolo del Giappone e la posizione di Taiwan costituiscono un nodo cruciale.
Le dichiarazioni di Sanae Takaichi e la reazione di Pechino
La premier giapponese Sanae Takaichi, salita al potere il 21 ottobre 2025 come prima donna alla guida del Giappone e leader del Partito Liberal Democratico (PLD), ha definito un eventuale attacco militare cinese a Taiwan come una minaccia esistenziale per il Giappone. Takaichi, esponente dell’ala conservatrice e nazionalista del PLD, ha sottolineato che Tokyo potrebbe ricorrere al diritto di autodifesa in risposta a un’aggressione contro Taiwan, un’isola che Pechino considera una “provincia ribelle” da riunificare con la madrepatria.

Il ministero degli Esteri cinese ha definito le affermazioni di Takaichi come “provocatorie” ed “estremamente pericolose”, ribadendo il principio di una sola Cina, che considera Taiwan una questione interna e una linea rossa da non oltrepassare. Il vice ministro degli Esteri Sun Weidong ha convocato l’ambasciatore giapponese Kenji Kanasugi per esprimere formalmente la protesta di Pechino, chiedendo il ritiro delle dichiarazioni della premier nipponica.
Sanae Takaichi e la posizione di Tokyo
Sanae Takaichi è nota per la sua affiliazione all’ala più rigorosamente conservatrice del partito e per la sua continuità con le politiche di Shinzō Abe. Prima del suo incarico da premier, ha ricoperto numerosi ruoli ministeriali, tra cui ministra degli Affari Interni e delle Comunicazioni, e ha mostrato una visione assertiva in politica estera e di difesa.
Nonostante il suo profilo di “falco”, il governo giapponese ha ribadito attraverso il portavoce Minoru Kihara l’impegno per una soluzione pacifica e la stabilità nello Stretto di Taiwan. Tokyo mantiene una posizione ufficiale che non cambia il riconoscimento del principio di una sola Cina, ma enfatizza la necessità di evitare conflitti e tensioni militari nella regione.
Taiwan, un nodo geopolitico centrale
Taiwan, ufficialmente Repubblica di Cina, è un’isola con circa 23 milioni di abitanti, dotata di un sistema democratico de facto e un’economia tra le più dinamiche in Asia. Nonostante la sua sovranità non sia riconosciuta universalmente, l’isola mantiene relazioni commerciali e di collaborazione con molti Paesi, incluso il Giappone, pur senza riconoscimento diplomatico formale.
La Cina considera Taiwan una sua provincia da riunificare, una questione interna che riveste un’importanza strategica e simbolica altissima. Gli ultimi sviluppi, con l’inasprirsi delle dichiarazioni di Tokyo, rischiano di acuire le tensioni nella regione, coinvolgendo anche gli Stati Uniti e altri attori internazionali interessati alla stabilità dell’Asia-Pacifico.
In questo scenario, il rapporto tra Cina e Giappone si conferma fragile, e le dichiarazioni di Sanae Takaichi rappresentano un segnale di un possibile riavvicinamento del Giappone a una posizione più decisa riguardo alla difesa di Taiwan, con implicazioni rilevanti per l’equilibrio geopolitico regionale.






