Tokyo, 27 giugno 2025 – Le parole di Donald Trump sulle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki hanno suscitato una forte reazione in Giappone, dove il riferimento del presidente statunitense agli attacchi nucleari come esempio per le azioni contro l’Iran è stato giudicato “inaccettabile” da diverse voci istituzionali e rappresentanti delle vittime.
Le reazioni dal Giappone: indignazione e richieste di chiarimento
Le critiche più dure sono arrivate dai sopravvissuti alla bomba atomica, gli hibakusha, che hanno condannato con fermezza le dichiarazioni di Trump. Mimaki Toshiyuki, co-presidente di Nihon Hidankyo, la confederazione giapponese delle vittime della bomba atomica premiata con il Nobel per la Pace nel 2024, ha espresso il suo disappunto e si è chiesto il motivo di tali commenti, auspicando inoltre una visita di Trump a Hiroshima per comprendere appieno la tragedia. Condividono questa posizione anche le autorità locali: Shiro Suzuki, sindaco di Nagasaki, ha manifestato il proprio rammarico, sottolineando come non sia chiaro il senso delle parole di Trump ma ribadendo che se il suo intento fosse stato quello di giustificare gli attacchi atomici, la città esprime un profondo rammarico per quanto accaduto nel 1945.
Anche il governo giapponese, attraverso il segretario di Gabinetto Hayashi Yoshimasa, è intervenuto sul tema. Alla domanda su un’eventuale protesta ufficiale, Hayashi ha ricordato che il Giappone ha già più volte comunicato le sue valutazioni sui bombardamenti atomici agli Stati Uniti e continuerà a mantenere un dialogo stretto, evitando però di prendere una posizione più netta sull’episodio.
Hiroshima e Nagasaki: il ricordo di una tragedia indelebile
Il bombardamento atomico di Hiroshima avvenne il 6 agosto 1945, quando gli Stati Uniti sganciarono l’ordigno nucleare “Little Boy”, causando la morte immediata di circa 60.000 persone e complessivamente di 166.000 residenti nel corso dei mesi successivi a causa delle radiazioni e delle ferite. Tre giorni dopo, il 9 agosto, fu colpita anche Nagasaki, evento che portò alla resa incondizionata del Giappone e alla fine della Seconda guerra mondiale.
Oggi Hiroshima è una città simbolo della pace e del disarmo nucleare, ricostruita e divenuta un importante centro industriale e culturale, con un museo dedicato al ricordo delle vittime e numerosi monumenti sparsi nella città. Negli ultimi anni, il tema della memoria nucleare è stato rilanciato anche nella cultura popolare, come dimostra il rinnovato interesse per figure simboliche come Godzilla, nato proprio come metafora della distruzione nucleare.
Le parole di Trump riaprono così un dibattito delicato, riportando all’attenzione internazionale la sensibilità giapponese verso il tema nucleare e la memoria storica di una tragedia che ha segnato l’intero secolo scorso.






