Momenti di incredulità e sconcerto hanno scosso il tempio buddhista Wat Rat Prakhong Tham, nella provincia thailandese di Nonthaburi, quando una donna data per morta ha iniziato a muoversi all’interno della sua bara, pochi istanti prima che il fratello chiedesse la cremazione. La scena, ripresa in un video pubblicato dal tempio, ha rapidamente fatto il giro dei social, sollevando interrogativi sulle circostanze dell’accaduto e sulle procedure seguite dalla famiglia.
#Viral | ⚰️😱 ¡Aún no era su hora! Una mujer que había sido dada por muerta despierta dentro de su ataúd en Tailandia
➡️ El templo budista Wat Rat Prakhong Tham ha publicado el video de los hechos, donde se observa cómo la mujer empezó a mover levemente los brazos y la cabeza. pic.twitter.com/WKsJ8GQ8Xy
— Notitarde (@webnotitarde) November 24, 2025
Una cremazione mancata e un risveglio inatteso in Thailandia
Il personale del tempio non poteva immaginare ciò che stava per accadere quando il fratello della donna, 65 anni, è arrivato dopo un viaggio di 500 chilometri dalla provincia di Phitsanulok. L’uomo, convinto che la sorella fosse morta due giorni prima a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute — era costretta a letto da circa due anni — aveva tentato prima di donarne gli organi a un ospedale di Bangkok. La struttura, tuttavia, aveva rifiutato la richiesta perché priva di un certificato ufficiale di morte.
Respinta anche la cremazione gratuita offerta dal tempio per lo stesso motivo, il fratello si trovava nel mezzo della spiegazione delle procedure da seguire quando Pairat Soodthoop, responsabile degli affari generali del tempio, ha sentito un lieve colpo provenire dalla bara. Alla richiesta di aprirla, la sorpresa è stata generale: la donna ha mosso le braccia, ruotato leggermente la testa e socchiuso gli occhi, segni inequivocabili di vitalità che hanno lasciato attoniti i presenti.
Il trasferimento in ospedale e la promessa di assistenza
Rendendosi conto che la donna era ancora viva, i membri del tempio hanno immediatamente predisposto il trasferimento in un ospedale vicino per ricevere assistenza medica urgente. L’abate ha dichiarato che la struttura religiosa si farà carico delle spese sanitarie, sottolineando il carattere eccezionale dell’episodio e il dovere morale di aiutare la donna e la sua famiglia.
Il caso avvenuto in Thailandia ha acceso il dibattito sulle pratiche legate ai certificati di morte, sull’accesso alle cure nelle zone rurali e sulla necessità di protocolli più rigorosi per evitare situazioni drammatiche come questa, che solo per un soffio non si è trasformata in una tragedia irreversibile.




