Washington D.C., 22 settembre 2025 – Un evento insolito ha attirato l’attenzione di osservatori e appassionati di astronomia nei cieli dell’Atlantico: un missile nucleare Trident II D5, del peso di circa 130.000 libbre (58.500 chilogrammi), è stato lanciato misteriosamente dal mare profondo, senza alcuna conferma ufficiale da parte della Marina degli Stati Uniti o della Royal Navy britannica, gli unici operatori noti del sistema d’arma strategico.
Il lancio non confermato del missile nucleare Trident II D5
Tra il 17 e il 22 settembre è stata emessa una specifica allerta per la navigazione nell’area interessata dal lancio, corrispondente alla zona in cui sono stati rilevati i segnali dell’attività missilistica. Diverse registrazioni video diffuse sui social media hanno mostrato un oggetto luminoso attraversare rapidamente il cielo notturno intorno alle ore 23:25 UTC, con numerose riprese effettuate dalla regione di Porto Rico.
La Caribbean Astronomy Society ha definito l’accaduto come un “test militare”, ma non ha indicato quale nazione fosse responsabile dell’esercitazione. Nonostante ciò, secondo le informazioni ufficiali fornite dalla Marina statunitense, il sistema d’arma strategico balistico sottomarino (SLBM) Trident II D5 rappresenta attualmente uno dei deterrenti più letali e affidabili al mondo basati sul mare.

Caratteristiche tecniche e ruolo strategico del Trident II D5
Il missile UGM-133 Trident II D5 costituisce la spina dorsale della componente navale delle capacità nucleari sia degli Stati Uniti che del Regno Unito. Attualmente è imbarcato su quattordici sottomarini classe Ohio nella flotta americana e quattro unità classe Vanguard nella Royal Navy britannica, in base agli accordi internazionali risalenti al Polaris Sales Agreement del 1963.
Ogni sottomarino Ohio può trasportare fino a venti missili Trident II mentre ogni Vanguard ne porta sedici; questi missili a propellente solido a tre stadi vantano una gittata stimata intorno ai 7.360 chilometri (circa 4.600 miglia). Sono capaci di trasportare fino a dodici testate nucleari indipendentemente indirizzabili — anche se i trattati sul controllo degli armamenti limitano attualmente il carico operativo tra quattro o cinque testate per missile.
Costruiti da Lockheed Martin con costi unitari stimati intorno ai trenta milioni di dollari ciascuno, i missili misurano circa tredici metri in lunghezza con un diametro superiore ai due metri.
La Marina degli Stati Uniti oggi: potenza globale ed evoluzione tecnologica
Fondata nel lontano ottobre del 1775 durante la guerra d’indipendenza americana come Continental Navy, la Marina degli Stati Uniti si è evoluta fino a diventare una delle forze navali più potenti al mondo con oltre trecentomila effettivi in servizio attivo nel solo anno fiscale recente e una flotta composta da centinaia di navi moderne supportate da migliaia di velivoli navali specializzati.
La missione principale della US Navy rimane quella «di mantenere forze pronte al combattimento capaci non solo di vincere guerre ma anche fungere da deterrente contro aggressioni», garantendo così stabilità sulle rotte marittime globali crucialmente importanti per gli equilibri geopolitici mondiali.
Recentemente Fincantieri Marinette Marine — controllata statunitense dell’importante gruppo cantieristico italiano Fincantieri — si è aggiudicata contratti miliardari per costruire nuove fregate avanzatissime destinate proprio alla US Navy nell’ambito dei programmi “Constellation”. Questi sviluppi testimoniano come le collaborazioni industrial-militari internazionali continuino ad alimentare l’evoluzione tecnologica delle flotte americane impegnate nel mantenimento della supremazia marittima globale.
L’incertezza sull’origine esatta dello sparo avvenuto nei giorni scorsi lascia aperti interrogativi sulle esercitazioni segrete o su possibili dimostrazioni tattiche condotte dalle marine atlantiche coinvolte; tuttavia resta indubbio che sistemi come il Trident II D5 rappresentino ancora oggi uno dei pilastri fondamentali nelle strategie difensive nuclearmente bilanciate tra grandi potenze occidentali quali USA e Gran Bretagna.






