JALALABAD, 2 settembre 2025 – Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso nelle zone dell’Afghanistan orientale colpite dal violento terremoto che ha causato la morte di oltre 800 persone. I soccorritori sono impegnati in una corsa contro il tempo per individuare eventuali sopravvissuti tra le macerie delle abitazioni distrutte.
Le difficoltà delle operazioni di soccorso
Secondo quanto riferito da Ehsanullah Ehsan, responsabile dell’Autorità per la Gestione dei Disastri nella provincia di Kunar, la più colpita dal sisma, “le operazioni sono continuate per tutta la notte” grazie all’impegno congiunto dei dipendenti dell’ente e dei residenti dei distretti limitrofi. Le frane provocate dal terremoto hanno reso ancora più difficile raggiungere alcuni villaggi isolati, poiché le strade sono state completamente sepolte dai detriti. L’obiettivo primario degli operatori è quello di prestare assistenza ai feriti, per poi procedere alla distribuzione di tende e pasti caldi alle persone rimaste senza un’abitazione.
Aiuti internazionali e situazione umanitaria
L’Afghanistan, paese tra i più poveri al mondo e governato dalle autorità talebane riconosciute solo da Mosca, ha visto un immediato intervento internazionale. Tutte le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato appelli per raccogliere fondi: il Fondo di risposta alle emergenze globali ha stanziato 5 milioni di dollari, mentre il governo britannico ha annunciato un contributo di 1 milione di sterline per supportare le famiglie colpite dal disastro. Nel frattempo, elicotteri militari stanno trasportando aiuti e evacuando feriti e vittime, con voli ripresi sin dalle prime ore di questa mattina.
I residenti dei villaggi di Wadir e Mazar Dara, situati sulle colline di Kunar, hanno lavorato per quasi 36 ore senza sosta per liberare dalle macerie ciò che resta delle abitazioni crollate, utilizzando pale e le mani nella speranza di salvare vite umane. Le condizioni sul terreno restano critiche, ma la determinazione di soccorritori e popolazione locale continua a essere fondamentale nella risposta all’emergenza.






