La camera di commercio europea in Cina esprime preoccupazioni per le difficoltà legate all’export di terre rare. Nonostante un miglioramento nelle autorizzazioni, le aziende europee affrontano ancora ritardi e mancanza di trasparenza, causando interruzioni nelle catene di approvvigionamento
La Camera di commercio europea in Cina ha lanciato un allerta riguardo alle persistenti difficoltà che le imprese europee affrontano nell’export di terre rare, un segmento cruciale per vari settori industriali, dalla tecnologia all’energia. Questo tema è emerso in un incontro tenutosi a Pechino, dove i rappresentanti di circa 40 aziende hanno discusso le problematiche legate ai controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare e dei magneti ad esse associati.
Le sfide dell’export di terre rare
Le terre rare, essenziali per la produzione di una vasta gamma di tecnologie moderne, dalla telefonia mobile ai veicoli elettrici, sono sottoposte a regole rigorose da parte del governo cinese. Durante un recente colloquio con il Ministero del Commercio cinese, i membri della Camera hanno notato un lieve miglioramento nella situazione. È stato segnalato un incremento nel numero di autorizzazioni di esportazione rilasciate, con Pechino che ha dato priorità alle richieste più urgenti, riconoscendo l’importanza dell’industria europea per evitare gravi crisi nella catena di approvvigionamento.
Ostacoli significativi nel processo di approvazione
Nonostante questo progresso, le aziende europee continuano a riscontrare ostacoli significativi nel processo di approvazione delle licenze di esportazione. I tempi di attesa sono lunghi e la mancanza di trasparenza nelle procedure sta causando interruzioni nelle linee di produzione. Jens Eskelund, presidente della Camera di Commercio Europea, ha espresso preoccupazione per l’impatto negativo che queste difficoltà stanno avendo sulle operazioni delle aziende, evidenziando la necessità di un dialogo costante con le autorità cinesi.
Il controllo cinese sulle catene di approvvigionamento
Nel contesto globale, la Cina ha rafforzato il suo controllo sulle terre rare attraverso un nuovo regime di licenze, utilizzato come strumento per monitorare e gestire le catene di approvvigionamento. Questa strategia è emersa in un clima di crescente tensione commerciale e tariffaria, portando a una pressione strategica sulle aziende occidentali, in particolare nei settori automobilistico e tecnologico. L’implementazione di queste misure ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità della dipendenza europea dalle forniture cinesi di terre rare e sulla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento.
L’industria europea, consapevole dell’importanza delle terre rare, sta cercando di sviluppare strategie alternative e raccomandazioni per minimizzare la volatilità del mercato, mirando a stabilire un equilibrio che possa favorire sia l’Unione Europea che la Cina.






