Teheran, 17 giugno 2025 – Nel cuore pulsante della capitale iraniana, una testimonianza intima e dolorosa emerge dalla voce di Farzane Gholami, iraniana con una laurea in lingue, sposata con un italiano, attualmente bloccata a Teheran a causa degli eventi recenti. La sua esperienza diretta restituisce uno spaccato vivido della situazione che si vive nella metropoli, dove civili di ogni età hanno perso la vita improvvisamente nelle loro abitazioni.
Teheran tra dolore e mobilitazione popolare
“Conosco diverse persone, donne, uomini e bambini, tutti civili che hanno perso la vita mentre dormivano nelle loro case, nelle zone residenziali nel cuore di Teheran” racconta Farzane. Lo scorso sabato, centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione nella capitale, chiedendo alle autorità una risposta chiara e decisa. “Non ha alcun senso trattare con chi appoggia e sostiene chi viola tutte le leggi internazionali”, sottolinea la donna, descrivendo una città che per il momento non soffre di carenza di cibo e medicinali, ma affronta code prolungate per il rifornimento di carburante, una condizione ricorrente in giorni particolari.
Una popolazione che conosce il peso della guerra
Farzane ricorda anche un elemento fondamentale per comprendere la resilienza degli abitanti di Teheran: “Una buona parte della popolazione iraniana, me compresa, ha già vissuto una guerra lunga otto anni e non è nuova a questa esperienza”. Questo richiamo storico sottolinea la capacità di sopportare e reagire di una comunità profondamente segnata dal passato ma ancora in cerca di stabilità e pace.
Teheran, con i suoi quasi 9,7 milioni di abitanti e posizione geografica strategica ai piedi dei monti Elburz, continua a essere il centro nevralgico dell’Iran, sia dal punto di vista politico sia industriale, nonostante le tensioni e le difficoltà che attraversa in questi giorni. La città, che si estende su una superficie di 686 km² e ospita la maggior parte delle attività industriali nazionali, vive ora un momento di forte mobilitazione civile e attesa di risposte concrete.






