Teheran, 24 giugno 2025 – L’accordo sul cessate il fuoco con Israele, annunciato da funzionari del governo iraniano, ha suscitato una forte reazione di indignazione tra gli estremisti e i fondamentalisti iraniani. Questi ultimi contestano l’autonomia dei rappresentanti governativi nell’annunciare una simile intesa, sottolineando come, secondo la Costituzione iraniana, solo il leader supremo Ali Khamenei abbia la competenza esclusiva per decidere guerra o pace.
La posizione degli estremisti iraniani
Il deputato parlamentare estremista Hamid Rasaee ha criticato duramente la rivendicazione del cessate il fuoco da parte del presidente statunitense Donald Trump, definendolo un “giocatore d’azzardo” e ribadendo che la decisione non spetta né ai funzionari dell’amministrazione né ai comandanti militari. Rasai ha citato una posizione storica di Khamenei che recita “No alla guerra imposta, No alla pace imposta”, evidenziando come la pace imposta sia vista con la stessa diffidenza della guerra imposta. Sui social media, gli estremisti iraniani chiedono di “ascoltare la storia di guerra e pace direttamente dal leader” e sostengono che la guerra iniziata con gli attacchi israeliani finirà con le azioni iraniane.
Anche la televisione di stato fondamentalista ha espresso una totale sfiducia verso le intenzioni di Trump, definendo la sua richiesta di cessate il fuoco quasi come un’”implorazione”. Questo messaggio sottolinea la profonda diffidenza nei confronti degli Stati Uniti e la percezione che ogni iniziativa venga imposta senza un reale consenso iraniano.






