L’isola di Taiwan continua a prepararsi in caso di attacco cinese: iniziano oggi le esercitazioni militari “Han Kuang”
Taiwan ha avviato oggi le sue tradizionali esercitazioni militari “Han Kuang”, mirate a preparare le forze armate dell’isola a fronteggiare un eventuale attacco cinese. Queste manovre, che si svolgeranno dal 9 al 18 luglio, raddoppiano la durata rispetto all’anno precedente e riflettono l’accresciuta tensione nella regione dello Stretto di Taiwan, dove la pressione militare di Pechino continua a crescere.
Esercitazioni “Han Kuang”: la risposta di Taiwan alle minacce cinesi
Le esercitazioni “Han Kuang” rappresentano un momento cruciale per la difesa di Taiwan e coinvolgono migliaia di soldati in operazioni terrestri, marittime e aeree. Nel 2025, il programma include attività computerizzate e a fuoco vivo con l’impiego di lanciarazzi, droni e missili sviluppati localmente, oltre all’uso previsto dei sistemi di razzi mobili Himars di fabbricazione statunitense. Il numero dei riservisti mobilitati è aumentato del 50% rispetto al 2024, raggiungendo circa 22.000 unità, a sottolineare l’intensificazione della preparazione militare. Le esercitazioni simulano scenari basati su un possibile attacco cinese nel 2027, anno indicato da fonti di intelligence occidentali come potenziale data di un’invasione.
Oltre agli aspetti militari, le manovre includono operazioni di “resilienza urbana”, come l’invio di avvisi tramite cellulare e l’attivazione di sirene antiaeree, per preparare la popolazione a eventuali attacchi simulati. Queste esercitazioni rispondono anche alle cosiddette tattiche di “zona grigia” impiegate dalla Cina, caratterizzate da interferenze ostili senza un conflitto aperto.
Tensioni crescenti nello Stretto e reazioni di Pechino
Nelle ultime 24 ore, il ministero della Difesa taiwanese ha segnalato l’attività di 31 aerei e 8 navi da guerra dell’Esercito popolare di liberazione cinese intorno all’isola, con 24 jet che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, entrando nella zona di riconoscimento di difesa aerea da nord, centro e sudovest. Le forze di Taipei hanno mantenuto un monitoraggio costante della situazione.
La Cina rivendica Taiwan come parte “sacra” e “inalienabile” del suo territorio, minacciando la riunificazione anche con la forza. Il portavoce del ministero della Difesa cinese, Jiang Bin, ha definito le esercitazioni taiwanesi un “trucco ingannevole e un bluff”, ribadendo che le contromisure dell’Esercito popolare di liberazione contro l’indipendenza di Taiwan non saranno scoraggiate.
Le crescenti tensioni tra Taipei e Pechino si inseriscono nel quadro geopolitico più ampio che coinvolge anche gli Stati Uniti, principale alleato di Taiwan, in un contesto di competizione strategica che si estende fino al 2029, anno chiave per le ambizioni politiche e militari della Cina.






