Anchorage, 9 agosto 2025 – Si è aperto un intenso dibattito diplomatico a seguito dell’annuncio del Presidente statunitense Donald Trump circa il suo incontro con il Presidente russo Vladimir Putin, previsto per venerdì prossimo in Alaska. La notizia ha generato una rapida mobilitazione da parte dei leader europei, decisi a garantire che l’Ucraina non venga esclusa da eventuali discussioni sul proprio futuro.
Il ruolo dell’Ucraina e le preoccupazioni europee
Nel corso di un incontro d’urgenza tenutosi nella campagna inglese, i rappresentanti di diversi Paesi europei hanno espresso al Vice Presidente americano, J.D. Vance, il sostegno agli sforzi diplomatici di Trump, ma con un chiaro messaggio: qualsiasi negoziato di pace deve essere preceduto da un cessate il fuoco e deve coinvolgere attivamente l’Ucraina. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è stato ufficialmente incluso nel vertice dell’Alaska, ma la Casa Bianca non esclude del tutto la sua partecipazione a incontri paralleli, probabilmente successivi all’incontro bilaterale tra Trump e Putin.
Secondo fonti interne alla Casa Bianca, il summit è stato organizzato in tempi molto brevi e i dettagli, inclusa la sede esatta, sono ancora in fase di definizione. Un funzionario ha sottolineato che Trump è “aperto a un vertice trilaterale con entrambi i leader”, ma al momento si sta pianificando principalmente un incontro bilaterale, come richiesto da Putin.
Contenuti e condizioni della possibile intesa di pace
Durante l’incontro tra i funzionari europei e Vance, sono state poste condizioni stringenti: la partecipazione diretta dell’Ucraina ai negoziati, l’attuazione di un cessate il fuoco prima di ulteriori passi e la necessità che eventuali concessioni territoriali russe siano bilanciate da concessioni reciproche. La dichiarazione congiunta di Francia, Italia, Germania, Polonia, Regno Unito, Unione Europea e Finlandia ha ribadito l’impegno a sostenere “gli sforzi del Presidente Trump per fermare il massacro in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Federazione Russa e raggiungere una pace giusta e duratura”.
Il documento sottolinea che “l’Ucraina ha la libertà di scegliere il proprio destino” e che “negoziati significativi possono svolgersi solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità”. Viene inoltre riaffermato il principio che “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza”, indicando che la linea di contatto attuale dovrebbe essere il punto di partenza delle trattative.
Le proposte di Putin e le incognite sul futuro
Secondo quanto riferito da fonti occidentali, Putin avrebbe avanzato una proposta che richiederebbe all’Ucraina di cedere l’intera regione del Donbas orientale, parzialmente occupata dalla Russia. Tuttavia, restano incerte le condizioni relative alle altre due regioni di interesse russo, Kherson e Zaporizhzhia, così come le garanzie di sicurezza statunitensi per Kiev.
L’annuncio di Trump ha fatto riferimento a possibili “scambi di territori”, ma i dettagli sono frammentari e oggetto di discussioni continue tra diplomatici europei e funzionari americani, compresi il Segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff.
Dopo il vertice di sabato, Zelensky ha espresso un cauto ottimismo, affermando che “i nostri argomenti vengono ascoltati e i pericoli sono presi in considerazione”, segnalando una disponibilità degli Stati Uniti ad un dialogo più inclusivo.
Il vertice di Anchorage rappresenta dunque un momento cruciale nel contesto della guerra in Ucraina, con una diplomazia ancora in piena evoluzione e numerosi nodi da sciogliere nelle prossime ore.






