Khartoum, 30 dicembre 2025 – Un’indagine nutrizionale condotta dall’UNICEF rivela livelli allarmanti e senza precedenti di malnutrizione infantile nel Darfur settentrionale, una delle regioni più colpite dal conflitto in corso in Sudan. I dati emergono in un momento di crescente crisi umanitaria, aggravata da combattimenti intensi, sfollamenti di massa e difficoltà nel garantire l’accesso agli aiuti umanitari.
Crisi nutrizionale senza precedenti nel Darfur settentrionale
Secondo il comunicato del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, «nella località di Um Baru oltre il 50% dei bambini sotto i cinque anni è gravemente malnutrito». L’indagine, realizzata tra il 19 e il 23 dicembre su quasi 500 bambini, ha evidenziato un tasso di malnutrizione acuta globale pari al 53%, con il 18% dei piccoli affetti da malnutrizione acuta grave e il 35% da malnutrizione acuta moderata. Questi valori sono tra i più alti mai registrati a livello mondiale e superano di oltre tre volte la soglia di emergenza del 15% stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La malnutrizione acuta grave è una condizione potenzialmente letale e può causare la morte di un bambino nel giro di poche settimane senza un intervento tempestivo. Nel solo mese di novembre, quasi 85.000 bambini gravemente malnutriti nel Darfur settentrionale hanno ricevuto cure, ma la situazione rimane critica. L’UNICEF ha quindi lanciato un appello urgente alle parti in conflitto affinché garantiscano un accesso umanitario immediato, sicuro e senza ostacoli per consentire la distribuzione degli aiuti salvavita.
Una crisi umanitaria aggravata dal conflitto
Dal 2023, il Sudan è teatro di un conflitto armato tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF), che ha provocato la più grave crisi umanitaria al mondo. I combattimenti si sono estesi dalla capitale Khartoum a diverse regioni, tra cui il Darfur, dove la popolazione civile è quotidianamente esposta a violenze, detenzioni arbitrarie, saccheggi e attacchi a infrastrutture essenziali.
Al marzo 2025, si registravano circa 11,5 milioni di sfollati interni, di cui oltre la metà donne e minori, e quasi 4 milioni di rifugiati nei Paesi limitrofi. Oltre 30 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria urgente. Organizzazioni come Medici Senza Frontiere (MSF) continuano a fornire cure mediche e trattamenti per la malnutrizione in 11 stati del Sudan, nonostante le difficoltà causate dall’instabilità e dagli attacchi alle strutture sanitarie.
L’UNICEF rimane in prima linea con i suoi programmi di lotta alla malnutrizione e rinnova l’appello alla comunità internazionale per un sostegno finanziario e logistico indispensabile a salvare la vita di migliaia di bambini vulnerabili nel Paese.




