New York, 29 luglio 2025 – Una drammatica sparatoria ha scosso il cuore di Manhattan ieri sera, in un grattacielo di Park Avenue, lasciando un bilancio di cinque morti, tra cui un agente della polizia di New York e lo stesso attentatore. L’episodio ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione della sicurezza nei punti sensibili della città e il tema, sempre controverso, del controllo delle armi da fuoco
La sparatoria al 345 di Park Avenue: dinamica e vittime
Lunedì intorno alle 18:30 – le 00:30 italiane, Shane Devon Tamura, 27 anni, ha aperto il fuoco all’interno del grattacielo situato al numero 345 di Park Avenue, uno degli edifici più prestigiosi e sorvegliati di Manhattan. Armato di un fucile, Tamura ha ucciso quattro persone, tra cui un giovane agente del New York Police Department (NYPD), prima di suicidarsi al 33° piano, dove è stato rinvenuto accanto al suo fucile. Le vittime civili sono risultate tre, mentre una quarta persona, gravemente ferita, è deceduta poco dopo il ricovero in ospedale. In totale, dunque, cinque persone hanno perso la vita nell’attacco.
L’aggressione è iniziata nell’atrio dell’edificio, sede di importanti società come Blackstone, la NFL e KPMG. Secondo fonti ufficiali, Tamura ha sparato inizialmente contro una poliziotta senza pronunciare una parola, poi si è diretto ai piani alti dove si sono uditi altri colpi. La polizia è intervenuta tempestivamente, trovando una scena di grande violenza e devastazione.
Profilo dell’attentatore e reazioni delle autorità
Originario delle Hawaii e residente a Las Vegas, Tamura era in possesso di un porto d’armi valido per pistole, ma non per fucili, e deteneva una licenza da investigatore privato scaduta nello Stato del Nevada. In passato aveva praticato football a livello agonistico, ma non sono emersi messaggi o rivendicazioni che spiegassero il motivo del gesto.
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha definito l’episodio un “omicidio multiplo”, invitando la popolazione a evitare l’area interessata. Anche la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha esortato alla prudenza. Sul posto sono intervenuti anche l’FBI e la squadra artificieri del NYPD, che hanno escluso la presenza di esplosivi nell’edificio.
Durante l’assalto, i dipendenti delle aziende hanno trovato rifugio nei propri uffici, in attesa di istruzioni. Solo intorno alle 19:00 sono iniziate le evacuazioni, con gruppi di persone scortate da agenti armati, in una scena che un giornalista ha descritto come “una zona di guerra”.
Sicurezza e interrogativi sul movente
Nonostante il sofisticato sistema di sicurezza del grattacielo, che si estende per 200 metri e occupa un intero isolato, l’ingresso di Tamura non è stato impedito. Un esperto ha dichiarato che “nessun sistema può fermare una persona armata e con intenzioni omicide”. Al momento, il movente resta ignoto e la polizia ha confermato che l’attentatore era l’unico responsabile.
Park Avenue, simbolo dell’efficienza e della potenza economica americana, è stata così teatro di un evento tragico che ha lasciato la città sotto shock, ponendo nuovamente l’attenzione sulla sicurezza nelle grandi metropoli e sul contrasto alla violenza armata.






