Dopo la decisione degli USA di interrompere la fornitura di alcune armi all’Ucraina arrivano le parole dal Cremlino
In un contesto segnato da un’intensificazione dei raid russi e da un acceso dibattito internazionale sul sostegno militare all’Ucraina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha rilanciato un messaggio chiave: “Meno armi vengono fornite a Kiev, più vicina è la fine del conflitto”. La dichiarazione arriva in seguito alla notizia della sospensione parziale degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina, sottolineando un possibile nuovo corso nelle dinamiche belliche.
Le ultime offensive russe e l’impatto sul conflitto
Nelle ultime ore, l’Ucraina è stata teatro di un massiccio attacco russo che ha coinvolto non solo il fronte orientale ma anche la capitale Kiev. Secondo fonti ucraine, oltre cento missili e altrettanti droni hanno preso di mira infrastrutture energetiche in almeno quindici regioni, inclusi territori vicini al confine con la Polonia. Questo assalto, definito dalle autorità europee come “barbarico”, ha causato almeno cinque vittime civili e ha costretto la popolazione a rifugiarsi in rifugi sotterranei, con conseguenti interruzioni preventive dell’erogazione elettrica.
Le autorità di Kiev hanno ribadito la necessità di un sostegno militare più deciso e flessibile, chiedendo ai Paesi della NATO non solo l’approvazione di attacchi a lungo raggio sul territorio russo, ma anche un coinvolgimento diretto nella difesa aerea, al fine di contrastare i raid missilistici e i droni russi.
Il ruolo di Dmitry Peskov e la posizione del Cremlino
Dmitry Peskov, figura chiave e portavoce di Vladimir Putin dal 2012, ha sottolineato che la Russia considera la sospensione degli aiuti militari occidentali un segnale positivo per il processo di pace, auspicando che una diminuzione dell’armamento di Kiev possa favorire la conclusione del conflitto. Peskov ha inoltre avvertito che le offensive ucraine sul suolo russo, iniziate dallo scorso agosto, “non possono rimanere senza risposta”, lasciando intendere possibili ulteriori azioni militari.
Con una lunga esperienza diplomatica alle spalle, Peskov si conferma voce ufficiale del Cremlino nel dialogo internazionale, spesso impegnata a giustificare le mosse di Mosca e a condannare il coinvolgimento occidentale, considerato una “escalation” della crisi. Resta da vedere come evolverà la situazione, mentre le tensioni sul terreno continuano a crescere e la comunità internazionale monitora con attenzione gli sviluppi.






