Un incendio sta mettendo in ginocchio la Catalogna in Spagna: ci sarebbero 2 morti e 20mila persone confinate in casa. La situazione nel dettaglio
Un vasto incendio continua a devastare la regione di Torrefeta, nel distretto di La Segarra (Lleida), in Catalogna, causando due vittime e provocando il confinamento di migliaia di persone. Le operazioni di contenimento e monitoraggio restano al centro dell’intervento dei vigili del fuoco locali, in un contesto climatico particolarmente difficile.
Due morti e migliaia di persone confinate per l’incendio in Spagna
Le autorità hanno confermato che due persone sono decedute all’interno del perimetro dell’incendio, nel comune di Coscò, a circa 20 chilometri dal punto d’origine delle fiamme. Il rogo, alimentato da forti raffiche di vento e temperature elevate, ha già interessato circa 5.000 ettari di terreno agricolo, configurandosi come il più grande incendio registrato in Catalogna negli ultimi anni.
In via precauzionale, la Protezione Civile ha imposto il confinamento in casa per circa 20.000 residenti di nove comuni, a causa del denso fumo che si è propagato fino a 300 chilometri di distanza, generando una colonna di fumo larga 14 chilometri, un fenomeno senza precedenti nella regione. La notte scorsa, il confinamento è stato revocato in gran parte delle zone coinvolte, ma circa 14.000 persone restano ancora sotto allerta.
Interventi e condizioni meteo critiche
I vigili del fuoco hanno dichiarato di aver stabilizzato il fronte del fuoco e stanno ora procedendo con la revisione dell’intero perimetro per escludere ulteriori vittime e prevenire riattivazioni delle fiamme. La situazione resta critica a causa di un’ondata di calore persistente, con temperature vicine ai 40 gradi in alcune zone della penisola iberica.
L’agenzia meteorologica spagnola Aemet ha inoltre segnalato che lo scorso giugno è stato il più caldo mai registrato, con una temperatura media di 23,6 gradi, superando di 0,8 gradi il precedente record del 2017.
Un secondo incendio, di minore entità, è divampato a Sanauja, nello stesso distretto, bruciando circa 40 ettari di vegetazione e richiedendo ulteriori interventi delle squadre antincendio.






