Nel primo question time al Congresso spagnolo dopo la pausa estiva, il presidente del Governo, Pedro Sanchez, ha risposto con fermezza alle critiche mosse dal leader dell’opposizione, Alberto Núñez Feijóo del Partido Popular (PP). La seduta si è svolta in un clima teso, segnato anche dalle recenti vicende giudiziarie che coinvolgono persone a lui vicine.
Sanchez: “Con questo governo la Spagna è dalla parte giusta della storia”
Durante il confronto parlamentare, Sanchez ha affermato con decisione: “Signor Feijoo, non ci provocherà. Stiamo facendo ciò che esigiamo: una politica pulita. Questo è un governo pulito. Questo governo è dalla parte giusta della storia, condannando il genocidio”. Il premier spagnolo ha così ribadito la posizione netta del suo esecutivo, particolarmente critica nei confronti di Israele nel conflitto israelo-palestinese, sostenendo la causa palestinese e definendo Israele uno “stato genocida”, una presa di posizione unica tra i governi occidentali.
Feijóo aveva attaccato duramente l’attuale esecutivo, accusandolo di non aver fatto nulla per combattere la corruzione: “Comincia un corso come era finito. La corruzione non è finita perché lei è qui”, aveva detto a inizio seduta, invitando Sanchez a “rinnovare le sue patenti di moralità”. Il leader del PP ha inoltre denunciato la paura del premier nei confronti della magistratura, dei media e dei suoi alleati politici.
Tensioni e vicende giudiziarie intorno a Sanchez
Il dibattito si è svolto in un contesto particolarmente delicato per il presidente spagnolo. La moglie di Sanchez, Begoña Gómez, è stata nuovamente convocata in tribunale con accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici, mentre il fratello del premier, David Sanchez, è indagato per corruzione. Inoltre, l’ex braccio destro del leader socialista, Santos Cerdán, è in custodia cautelare per reati che includono corruzione e appartenenza a organizzazione criminale.
Le accuse e le indagini hanno contribuito a mettere sotto pressione il governo di minoranza guidato da Sanchez, sostenuto da partiti nazionalisti baschi e catalani. Il premier, pur fischiato e contestato in alcune zone colpite dagli incendi che hanno devastato il nord della Spagna, continua a mantenere il proprio ruolo, sostenuto dai ministri che accusano la magistratura di una “campagna di bullismo”.
Con il Paese ancora alle prese con emergenze ambientali e tensioni politiche, le prossime settimane si annunciano decisive per la stabilità dell’esecutivo.






