Madrid, 26 settembre 2025 – È salpata all’alba dal porto di Cartagena, in Spagna, la nave di azione marittima Furor della Marina spagnola, diretta verso il Mediterraneo orientale. La sua missione è quella di fornire assistenza e protezione, esclusivamente in caso di emergenze, alla Global Sumud Flotilla, coalizione umanitaria composta da oltre 50 imbarcazioni provenienti da 44 paesi, tra cui Italia, Spagna, Grecia e Tunisia, impegnata a consegnare aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza.
La missione e il ruolo della nave Furor
Fonti militari spagnole hanno specificato che la funzione del Furor è limitata a salvataggio e soccorso, senza alcun potere di scorta militare o di difesa attiva contro eventuali attacchi. La nave manterrà una distanza di sicurezza di 12-14 miglia dalle imbarcazioni civili per esercitare una funzione di deterrenza passiva. A bordo, oltre all’equipaggio, vi sono una decina di fanti di marina, un team medico, un team legale e di intelligence, con armamenti limitati a due cannoni e una mitragliatrice. Il ministero della Difesa spagnolo sta definendo regole di ingaggio molto restrittive per evitare qualsiasi azione offensiva.
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha sottolineato che gli attivisti della Global Sumud Flotilla sono persone pacifiche con un obiettivo umanitario, che non rappresentano una minaccia per Israele né per la sua sicurezza, e ha garantito piena protezione diplomatica e consolare agli spagnoli a bordo.
La Global Sumud Flotilla
La Global Sumud Flotilla, costituita nel luglio 2025, si propone di rompere il blocco navale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza, portando aiuti alimentari e medicinali alla popolazione palestinese colpita dalla crisi umanitaria in corso. La flottiglia è considerata il più grande convoglio civile della storia in questo contesto, con partecipanti provenienti da 44 nazioni e oltre 15.000 attivisti registrati.
Negli ultimi giorni, la missione ha affrontato forti pressioni e difficoltà: la Marina israeliana ha dichiarato di essere pronta a intercettare la flottiglia, accusandola di essere finanziata da esponenti legati a Hamas, mentre il governo italiano, pur offrendo assistenza consolare, ha invitato i partecipanti a non forzare il blocco navale. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha confermato la presenza della fregata Alpino in sostituzione della Fasan per monitorare la situazione, precisando che le navi militari non svolgeranno funzioni di scorta né usciranno dalle acque internazionali.
Le tensioni diplomatiche sono alte e si registrano posizioni divergenti tra i governi e gli attivisti, con alcune proposte di mediazione, come la possibilità di scaricare gli aiuti a Cipro, rifiutate dai promotori della flottiglia. La viceministra degli Esteri israeliana ha ribadito che la flottiglia è uno strumento politico e finanziato da gruppi affiliati a Hamas, mentre i partecipanti sottolineano il carattere pacifico e umanitario della missione.






