Madrid, 24 settembre 2025 – Il giudice istruttore Juan Carlos Peinado ha formalmente richiesto il rinvio a giudizio di Begona Gomez, moglie del presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez, nell’ambito di un’inchiesta per presunta malversazione di fondi pubblici. La vicenda ruota attorno alla nomina della segretaria personale di Gómez, ritenuta dal magistrato un possibile atto illecito.
Convocazione e accuse formali
In un’ordinanza resa nota oggi dai media spagnoli, tra cui l’agenzia Efe, il giudice ha convocato per sabato 27 settembre sia Begona Gómez sia la sua assistente, Cristina Alvarez, presso il Palazzo della Moncloa. L’obiettivo è comunicare loro ufficialmente le imputazioni e formalizzare le accuse. Il giudice ha chiesto che il processo si tenga davanti a un tribunale popolare, una procedura prevista per reati di particolare gravità come quello contestato.
L’indagine su Begona Gomez
L’inchiesta è partita da una denuncia presentata dal sindacato di estrema destra Manos Limpias e ha suscitato un ampio dibattito politico e giudiziario in Spagna. Nel corso delle indagini, il giudice Peinado si è recato presso la Moncloa per interrogare personalmente il presidente Sánchez, il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere, essendo la moglie l’indagata principale.
L’Avvocatura dello Stato ha contestato con fermezza le modalità dell’indagine, denunciando un abuso d’ufficio da parte del magistrato e sottolineando che la presa di dichiarazioni non ha seguito le procedure previste per la posizione istituzionale del presidente. Inoltre, la Guardia Civil ha prodotto relazioni che non evidenziano elementi sufficienti a configurare un reato.
Accanto all’accusa di malversazione, emergono anche contestazioni relative all’appropriazione indebita e all’esercizio abusivo di una professione, con sospetti su un software universitario utilizzato da una società collegata a Gómez. Il caso continua a essere al centro dell’attenzione pubblica e politica spagnola.






