Mosca, 1 novembre 2025 – Le tensioni sul campo di battaglia nella città ucraina di Pokrovsk, nell’oblast’ di Donec’k, si intensificano ulteriormente, con Mosca che annuncia l’inizio dell’arrendersi da parte dei soldati ucraini e denuncia il fallimento di una controffensiva di Kiev. La situazione è monitorata da vicino a livello internazionale, mentre le forze russe continuano ad attuare una crescente pressione sulla città, considerata strategica nel conflitto in corso.
I soldati ucraini a Pokrovsk iniziano ad arrendersi, secondo Mosca
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che i soldati ucraini a Pokrovsk hanno cominciato ad arrendersi, pubblicando presunte testimonianze di prigionieri di guerra. Tra queste, vi è la dichiarazione di Vyacheslav Krevenko, militare ucraino catturato vicino alla città, che ha riferito di un tentativo fallito di stabilire una posizione difensiva nella zona: “Mi sono reso conto che il nostro comandante ci aveva abbandonato molto tempo fa”, ha dichiarato Krevenko, citato dall’agenzia Tass. Il militare ha aggiunto che, nonostante lui e un compagno avessero cercato di organizzare una difesa in una casa privata, alla fine hanno deciso di arrendersi. Secondo Krevenko, resistere non aveva senso poiché “il nostro comandante ci aveva tradito”.

Parallelamente, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver sventato una serie di incursioni da parte di forze speciali ucraine nella città, neutralizzando 11 militari sbarcati con un elicottero a nord-ovest di Krasnoarmeysk, a circa un chilometro da Pokrovsk. Mosca sostiene quindi di aver respinto sette attacchi nemici nelle direzioni nord e nord-ovest, in un contesto di crescente pressione sulle linee ucraine.
Kiev nega e rilancia: controffensiva per rompere l’assedio
Le autorità ucraine, tuttavia, hanno smentito con fermezza le affermazioni russe, definendole “menzogne propagandistiche”. Una fonte ucraina ha riferito all’agenzia Rbc che le notizie sulla distruzione delle forze di sbarco e sull’accerchiamento della città sono infondate.
In risposta all’offensiva russa, le forze speciali ucraine coordinate dal Gur (intelligence militare del Ministero della Difesa di Kiev) hanno avviato una complessa operazione di infiltrazione a Pokrovsk, finalizzata a un contrattacco per rompere l’assedio russo. Squadre d’assalto sono penetrate in aree della città considerate sotto controllo russo, con l’obiettivo di colpire punti logistici strategici. Il direttore dell’intelligence ucraina, Budanov, è personalmente sul campo per dirigere l’operazione.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che la situazione rimane difficile, evidenziando che le truppe russe hanno concentrato circa 170.000 soldati nei pressi di Pokrovsk. Pur negando che la città sia stata presa, Zelensky ha ammesso la pressione crescente sull’area, confermando la necessità di sostenere la resistenza ucraina.
Contesto strategico e impatto sul conflitto
Pokrovsk, con una popolazione ridotta a circa 1.350 abitanti nel 2025 a seguito del conflitto, è un nodo logistico chiave nell’est del Paese. La città è stata assediata dalle forze russe sin dall’agosto 2024, con Mosca che ha progressivamente stretto l’accerchiamento, mentre l’Ucraina cerca di mantenere vie di rifornimento aperte. La caduta di Pokrovsk rappresenterebbe una significativa perdita territoriale per Kiev, compromettendo il controllo sull’oblast’ di Donec’k e potenzialmente cambiando l’equilibrio negoziale a favore di Mosca.
Il conflitto, iniziato con l’invasione russa del 2022, continua a essere caratterizzato da combattimenti intensi e da un complesso gioco di propaganda e disinformazione, con entrambe le parti impegnate a sostenere la legittimità delle proprie azioni sul campo e a influenzare l’opinione pubblica internazionale.






