Nonostante le aperture diplomatiche e la revoca delle sanzioni da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali, le minoranze etniche in Siria continuano a subire violenze nel difficile periodo post-Assad. A denunciare la situazione è la Bbc, che ha realizzato un reportage approfondito a pochi giorni dall’incontro a Washington tra il presidente americano Donald Trump e il neo-presidente siriano Ahmad al-Sharaa, noto anche come Abu Mohammad al-Jolani per il suo passato di miliziano jihadista.
Siria: continuano le violenze contro Alawiti e Drusi
Nel reportage della Bbc emergono testimonianze di uccisioni sommarie e violenze rivolte principalmente contro le comunità alawita e drusa, minoranze etniche importanti in Siria e tradizionalmente legate al precedente regime degli Assad. Solo a marzo scorso, vengono ricordati oltre 1400 alawiti assassinati, per lo più civili, nell’ambito di vendette settarie contro presunti sostenitori del regime caduto. A luglio, altri 2000 decessi, in gran parte drusi, si sono verificati in scontri di natura settaria.
Secondo il Syrian Network for Human Rights (Snhr), le esecuzioni extragiudiziali e i rapimenti non hanno cessato di verificarsi, soprattutto nella provincia di Homs, a forte presenza alawita. Tra l’estate e la fine di ottobre, almeno altri 40 alawiti sono stati uccisi in questa zona, come raccolto dalla Bbc attraverso testimonianze locali e dati di osservatori internazionali. Tuttavia, molti episodi rimangono nascosti a causa della paura che domina tra le famiglie e le comunità colpite.
Ahmad al-Sharaa al centro della scena internazionale
Ahmad al-Sharaa, che ha assunto la presidenza della Siria lo scorso gennaio 2025 dopo aver guidato per anni il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham (ex Fronte al-Nusra), si trova oggi a Washington per un vertice storico con il presidente Donald Trump, il primo di un leader siriano dal 1946. Il suo passato militante, che lo ha visto allearsi prima con l’Isis e poi con Al Qaida contro il regime di Assad, è stato in parte cancellato con la revoca del suo status di “terrorista globale” da parte degli Stati Uniti.
Nel corso del loro incontro, i due leader discuteranno di temi cruciali quali la cooperazione anti-ISIS, il disarmo chimico e la possibilità di un accordo di sicurezza con Israele. Al-Sharaa ha chiesto il ritiro totale delle sanzioni e si è detto vicino al popolo di Gaza, definendo gli attacchi israeliani un’aggressione, pur aprendo a un dialogo con Tel Aviv.
Nonostante la sua ascesa politica e il tentativo di normalizzare la Siria sulla scena internazionale, le violenze interne contro le minoranze e le tensioni settarie continuano a minare la stabilità del Paese.






