Continuano le tensioni nel sud-ovest della Siria, dove nelle ultime ore si sono registrate diverse incursioni militari da parte di pattuglie israeliane. Le operazioni sono state segnalate nella regione di Qunaytra, area di confine con Israele e la Giordania, teatro di una situazione di sicurezza sempre più critica.
Incursioni israeliane nel sud-ovest della Siria
Secondo fonti locali siriane e l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, le forze israeliane hanno effettuato diverse penetranti azioni con veicoli militari nelle località di Razzaniye, Abu Rajm, Saida al-Golan, Rafid, Tell Ahmad e Aisha. Un video pubblicato sui social network mostra un militare israeliano mentre documenta dall’interno di un veicolo il passaggio in una delle località di Turneje, vicino a Qunaytra.
Nelle ultime ore, inoltre, sono stati rilevati tre colpi di mortaio sparati dall’artiglieria israeliana caduti nella regione di Daraa, limitrofa a Qunaytra, nelle vicinanze di Kuya, zona prossima alla valle del fiume Yarmuk, che segna il confine tra Siria, Giordania e Israele. Questi episodi confermano un’escalation delle operazioni militari e acutizzano la tensione nella zona di confine.
L’ONU denuncia una crisi umanitaria grave in Siria
Nel frattempo, la vice inviata speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Siria, Najat Rochdi, ha descritto davanti al Consiglio di sicurezza una situazione interna complessa e drammatica, sottolineando come la Siria stia vivendo una crisi umanitaria grave. Dieci mesi dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, che ha posto fine a 14 anni di guerra civile, il paese guidato dal presidente Ahmed al-Sharaa è esausto e affronta una fragile fase di transizione politica ed economica.
Rochdi ha evidenziato le difficoltà delle istituzioni siriane a riprendere controllo e stabilità, con un ruolo marginale assegnato alle donne e alle minoranze nella recente tornata elettorale parlamentare. Ha inoltre denunciato la paralisi economica del paese e ha chiesto una revoca più ampia e rapida delle sanzioni internazionali per favorire il successo della transizione. Non è mancata una condanna netta verso le incursioni israeliane, definite inaccettabili, con un appello al rispetto della sovranità e integrità territoriale della Siria.
La situazione nel paese rimane dunque fluida e segnata da continue violenze, sia interne che esterne, con il rischio di ulteriori destabilizzazioni nella regione.






