Pechino, 26 settembre 2025 – La Corea del Nord si trova nella fase finale dello sviluppo di un missile balistico intercontinentale (ICBM) in grado di colpire gli Stati Uniti con testate nucleari. Lo ha dichiarato il presidente sudcoreano Lee Jae-myung nel corso di una visita alla Borsa di New York, secondo quanto riportano i media di Seul.
La minaccia nucleare nordcoreana e le dichiarazioni di Lee Jae-myung
Il capo di Stato sudcoreano ha sottolineato che la Corea del Nord, guidata da Kim Jong-un, continua a sviluppare missili balistici intercontinentali capaci di trasportare ordigni nucleari fino al territorio statunitense. Pur non essendo ancora in possesso di un sistema completamente funzionante, Pyongyang sarebbe ormai vicina al completamento del programma, con la tecnologia di rientro nell’atmosfera ancora da perfezionare ma potenzialmente risolvibile nel prossimo futuro.
Lee ha inoltre evidenziato l’importanza di congelare lo sviluppo nucleare e delle esportazioni di armi, sottolineando che l’interruzione della produzione di armi nucleari comporterebbe “importanti vantaggi in termini di sicurezza”. Secondo le sue stime, il regime nordcoreano produce ogni anno materiale fissile sufficiente per realizzare “circa 15-20 bombe nucleari aggiuntive”, con il rischio che la quantità di ordigni e la tecnologia missilistica diventino sempre più avanzate.
Il contesto politico e la posizione di Kim Jong-un
Nonostante i tentativi di Seul e dei suoi alleati occidentali di fermare il programma militare nordcoreano, il leader Kim Jong-un ha ribadito più volte la sua determinazione a non rinunciare all’arsenale nucleare. Recentemente, Kim ha manifestato disponibilità a colloqui con Washington, a patto che possa mantenere il proprio armamento nucleare, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Kcna.
Lee Jae-myung, entrato in carica il 4 giugno 2025, ha adottato una politica di allentamento delle tensioni lungo il 38° parallelo, cercando di riportare stabilità nella penisola coreana attraverso la diplomazia. Nel suo discorso a New York, ha inoltre indicato la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per affrontare la minaccia nordcoreana, evidenziando che il congelamento del programma nucleare rappresenta un obiettivo cruciale per la sicurezza regionale e globale.






