Il presidente serbo Aleksandar Vucic e il leader nazionalista Milorad Dodik confermano la loro presenza il 9 maggio a Mosca per le celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo
Il 9 maggio si avvicina e con esso le celebrazioni per l’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo a Mosca. Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, e il leader nazionalista serbo-bosniaco, Milorad Dodik, hanno confermato la loro partecipazione a questo evento significativo, nonostante le crescenti pressioni internazionali. La loro presenza non solo rappresenta un gesto di solidarietà, ma sottolinea anche l’importanza storica di una ricorrenza che continua a suscitare dibattiti e controversie.
Dichiarazioni di Vucic
In un’intervista ai media di Belgrado, Vucic ha messo in evidenza le sfide che lo attendono: “Ci aspetta un periodo di grande attività diplomatica e forti pressioni in vista della parata del 9 maggio“. Ha confermato la sua partecipazione insieme a un contingente dell’esercito serbo, esprimendo la sua determinazione a discutere con i rappresentanti russi il rinnovo dell’accordo per le forniture di gas e le conseguenze delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti al gruppo petrolifero serbo NIS, controllato dalla russa Gazprom. La sua posizione riflette un impegno a mantenere relazioni strategiche con la Russia in un contesto geopolitico complesso.
Il punto di vista di Dodik
Anche Dodik ha espresso il suo entusiasmo per l’evento, considerandolo un grande onore, poiché è stato invitato personalmente da Vladimir Putin. In un’intervista all’emittente serbo-bosniaca RTRS, ha affermato: “Desidero andare a Mosca, e ci andrò.” Ha inoltre minimizzato il rischio di sanzioni europee, sottolineando la storicità dell’evento e il fatto che la Russia ha subito enormi perdite durante la Seconda guerra mondiale. Questa dichiarazione evidenzia la volontà di Dodik di mantenere un legame forte con la Russia, nonostante le pressioni esterne.
Reazioni internazionali
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha esortato i paesi membri e i candidati dell’Unione a non partecipare alle celebrazioni di Mosca. Tuttavia, non tutti hanno seguito questa linea, come dimostra la decisione del primo ministro slovacco, Robert Fico, di confermare la propria presenza. Questo scenario mette in luce le divisioni all’interno dell’Europa riguardo alla posizione da adottare nei confronti della Russia e delle celebrazioni del 9 maggio.
La partecipazione di Vucic e Dodik non solo evidenzia l’importanza delle alleanze regionali, ma anche la resilienza di alcuni leader nell’affrontare le pressioni internazionali. In un momento in cui le dinamiche geopolitiche in Europa stanno rapidamente evolvendo, la loro presenza a Mosca potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro delle relazioni tra Serbia, Bosnia e i loro partner internazionali.






