Belgrado, 29 agosto 2025 – La Serbia conferma con fermezza il proprio percorso verso l’adesione all’Unione europea, ma ribadisce altresì la sua posizione contraria all’imposizione di sanzioni alla Russia. Lo ha dichiarato il presidente serbo Aleksandar Vučić in un’intervista serale alla televisione privata Pink, sottolineando che questa linea politica sarà mantenuta fino alla fine del suo mandato, previsto per maggio 2027.
Serbia avanti verso l’Europa, ma senza sanzioni a Mosca
“Io non ho padroni, rispondo solo ai cittadini della Serbia e al popolo serbo”, ha affermato Vučić, chiarendo che il Paese continuerà a perseguire l’integrazione europea, ma non aderirà alle sanzioni contro la Russia. Tale posizione, che riflette un equilibrio complesso fra gli interessi interni e le pressioni internazionali, si inserisce in un contesto regionale segnato da sfide diplomatiche, soprattutto riguardo al dialogo con il Kosovo e la stabilità nei Balcani occidentali.
L’orientamento del governo serbo verso l’Unione europea, nonostante le difficoltà, è confermato anche dal recente rapporto del Parlamento europeo che sottolinea i progressi, ma evidenzia altrettanti ostacoli da superare, tra cui la necessità di rafforzare lo stato di diritto, la lotta alla corruzione e la libertà dei media. L’Unione europea continua a sostenere il percorso di Belgrado, come ribadito anche dalla premier italiana Giorgia Meloni nel summit UE-Balcani occidentali tenutosi a Tirana.
Tensioni interne e futuro politico
In merito alle proteste studentesche che da nove mesi agitano il Paese, Vučić ha manifestato la sua disponibilità al dialogo con il movimento di protesta, ma ha anche evidenziato la crescente insofferenza della popolazione verso i blocchi stradali e le manifestazioni. Ha annunciato inoltre l’intenzione di organizzare nuove contromanifestazioni nel fine settimana.
Sul fronte politico interno, il presidente ha smentito con fermezza l’ipotesi di modificare la Costituzione per candidarsi a un terzo mandato, confermando che la sua presidenza terminerà nel 2027. Ha annunciato inoltre una visita imminente in Cina per celebrare l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, e ha previsto una grande parata militare a Belgrado il 20 settembre per mostrare i progressi compiuti nel settore della difesa.
In questo quadro, la Serbia conferma la sua posizione ambivalente tra un’Europa di cui vuole far parte e il mantenimento di rapporti strategici con la Russia, tracciando un percorso che resta sotto stretta osservazione internazionale.






