Ostacolato anche l’arrivo di un’ambulanza
Scontri tra manifestanti, forze dell’ordine e polizia a Novi Sad, in Serbia, dove gli studenti hanno bloccato la facoltà di sport. Durante gli incidenti, il preside Patrik Drid è stato aggredito e ferito. Il ministro Ivica Dacic condanna l’attacco a un’ambulanza. Condanne diffuse per la violenza.
A Novi Sad, la seconda città della Serbia, si sono verificati violenti scontri tra studenti e forze di polizia. Gli incidenti, avvenuti oggi, lunedì 28 aprile 2025, sono stati scatenati da una manifestazione indetta da universitari che protestavano contro la decisione della Facoltà di Sport ed Educazione Fisica di riprendere le lezioni in modalità online, dopo un blocco durato cinque mesi. Questi eventi hanno sollevato importanti interrogativi sulla situazione sociale e politica della Serbia.
Dettagli sugli scontri
Le tensioni sono esplose quando gli studenti hanno impedito l’accesso all’edificio, bloccando non solo gli ingressi, ma anche il preside Patrik Drid, che è stato aggredito e ferito durante le violenze. Testimoni oculari hanno descritto scene di caos, con gruppi di studenti che hanno attaccato chiunque tentasse di entrare, inclusi gli agenti di polizia in assetto antisommossa. Il ministro dell’Interno Ivica Dacic ha confermato l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento e manganelli per disperdere i manifestanti.
Attacco all’ambulanza
Uno degli aspetti più preoccupanti degli scontri è stato l’attacco a un’ambulanza che tentava di avvicinarsi per soccorrere il preside e altri feriti. Dacic ha denunciato l’episodio, affermando che gli studenti hanno danneggiato gravemente il veicolo, forando i pneumatici e rompendo i finestrini. Questi eventi hanno suscitato una reazione forte da parte delle autorità, che hanno definito tali atti “inaccettabili”.
Reazioni ufficiali
La presidente del parlamento, Ana Brnabic, ha condannato fermamente le azioni dei manifestanti, descrivendo gli aggressori come “facinorosi violenti” e denunciando le urla ostili che invocavano violenza. Le autorità locali hanno promesso di intraprendere azioni legali contro i responsabili, sottolineando la gravità della situazione e l’impatto potenzialmente devastante di tali eventi sulla comunità studentesca e sull’immagine del Paese.
Contesto più ampio
Questi scontri si inseriscono in un contesto di crescente insoddisfazione tra gli studenti serbi, che da tempo protestano contro le decisioni delle istituzioni accademiche e le politiche governative. Le tensioni sociali in Serbia, alimentate anche da questioni economiche e politiche, rendono questi eventi emblematici di una generazione in cerca di cambiamento e di ascolto. La situazione attuale evidenzia la necessità di un dialogo aperto tra le istituzioni e i giovani, per costruire un futuro migliore e più inclusivo.






