Sindacati e studenti insieme in piazza contro la corruzione
In Serbia, i cortei e i raduni di lavoratori per il Primo Maggio coincidono con il sesto mese dal tragico crollo alla stazione di Novi Sad, che ha causato 16 vittime. La manifestazione, sostenuta da studentesse e studenti, denuncia la corruzione governativa e la scarsa democrazia. Bloccata la sede della TV pubblica Rts, diversi gruppi stanno marciando verso Bruxelles per presentare le loro istanze all’Europarlamento. Raduni di protesta continuano a Belgrado e Novi Sad, con momenti di raccoglimento per le vittime. La situazione, nonostante qualche incidente minore, è attualmente sotto controllo.
Oggi, la Serbia si trova al centro di una mobilitazione significativa, con cortei e raduni di lavoratori che celebrano il Primo Maggio in un clima di forte tensione sociale. Questa giornata rappresenta non solo la celebrazione dei diritti dei lavoratori, ma segna anche il sesto mese dal tragico crollo della tettoia presso la stazione di Novi Sad. Questo evento ha causato la morte di 16 persone e ha innescato una serie di proteste da parte di un movimento studentesco sempre più attivo e determinato.
Indignazione contro la corruzione
Dopo il crollo, i cittadini della Serbia hanno manifestato la loro indignazione nei confronti della dirigenza del Paese, accusata di corruzione e di una gestione inadeguata della democrazia. Le università sono diventate focolai di contestazione, con molte facoltà occupate. A Belgrado, la sede centrale della televisione pubblica RTS è rimasta bloccata per due settimane, diventando un simbolo della crescente frustrazione nei confronti del governo.
Maratona ciclistica per le istanze studentesche
In un gesto di solidarietà e resistenza, un gruppo di studenti ha intrapreso un’epica maratona ciclistica di oltre 1.300 chilometri, partendo da Novi Sad e dirigendosi verso Strasburgo. Questo sforzo ha lo scopo di far sentire le proprie richieste e di portare attenzione sulla situazione in Serbia. Un altro gruppo di studenti si sta ora dirigendo verso Bruxelles, con l’intenzione di raggiungere il Parlamento europeo in coincidenza con una seduta il 12 maggio, per esporre le loro istanze e chiedere supporto internazionale.
Tensione diplomatica e riflessione collettiva
L’attenzione internazionale è aumentata in seguito a queste mobilitazioni, con il ministro degli Esteri serbo, Marko Djuric, che ha espresso il proprio disappunto nei confronti della collega austriaca, Beate Meinl-Reisinger, per il supporto riservato agli studenti in viaggio. Questo episodio ha rivelato le fratture nei rapporti diplomatici, in un contesto di crescente agitazione interna.
Durante le manifestazioni di oggi, a Belgrado e Novi Sad, i partecipanti si sono fermati alle 11:52 per onorare le vittime del crollo, creando momenti di raccoglimento e riflessione. Nonostante alcuni scontri isolati con automobilisti frustrati, la situazione è rimasta sostanzialmente sotto controllo, segno di una protesta che, pur forte e determinata, si è mantenuta pacifica. La Serbia continua a vivere un periodo di trasformazione, in cui le voci dei cittadini e degli studenti si fanno sempre più sentire.






