La NATO ha confermato l’avvio della missione Sentinella Est, un’operazione militare volta a rafforzare la difesa del fianco orientale dell’Alleanza Atlantica, in risposta alle recenti violazioni dello spazio aereo polacco da parte di droni russi. L’attività, che coinvolge diversi Paesi membri, ha come obiettivo principale la protezione dei confini e il contrasto alle minacce rappresentate dall’uso di droni nei cieli europei.
Sentinella Est: il ruolo del Regno Unito e l’impegno dell’Italia
Il Regno Unito ha annunciato che i suoi caccia Typhoon della Royal Air Force effettueranno missioni di difesa aerea sulla Polonia nell’ambito di Sentinella Est. Questi velivoli opereranno dalla base inglese di Coningsby, nel Lincolnshire, con il supporto di aerei per il rifornimento in volo. Il premier britannico Keir Starmer ha sottolineato come questa presenza non sia solo una dimostrazione di forza, ma un elemento essenziale per scoraggiare aggressioni e difendere lo spazio aereo NATO.
Parallelamente, l’Italia si sta preparando a rafforzare il proprio contributo alla missione, inviando due caccia Eurofighter per incrementare la capacità di sorveglianza e protezione lungo il confine orientale. La decisione, attesa a breve, sarà formalizzata dopo la discussione nel Consiglio Atlantico e nel successivo incontro tra il comando NATO e i Paesi membri.
La risposta della NATO alla minaccia dei droni
L’operazione è già entrata in azione: il 13 settembre, meno di 24 ore dopo l’annuncio, un caccia francese Rafale e un elicottero polacco sono intervenuti per rispondere a una potenziale violazione del cielo polacco da parte di droni russi. Il comandante supremo alleato in Europa, generale Alexus Grynkewich, ha definito la risposta “rapida e calibrata”, evidenziando l’efficacia dell’operazione nel garantire la sicurezza dello spazio aereo.
Nel frattempo, si discute anche l’ipotesi di istituire una zona cuscinetto aerea (una sorta di no-fly zone su scala ridotta) lungo il confine tra Polonia e Ucraina, con l’obiettivo di abbattere i droni prima che entrino in territorio NATO. Sebbene questa opzione sia ancora in fase di valutazione, rappresenta un ulteriore passo per consolidare la difesa collettiva.
La risposta coordinata di diversi Paesi, tra cui la Danimarca con due F-16 e una fregata antiaerea, la Francia con tre Rafale, la Germania con quattro Eurofighter e il Regno Unito con i Typhoon, testimonia la determinazione dell’Alleanza a proteggere il proprio territorio e a fronteggiare le sfide moderne poste dalla tecnologia dei droni. La missione Sentinella Est si configura così come un’azione multidimensionale, che integra capacità tradizionali e innovative, per garantire la sicurezza nei cieli dell’Europa orientale.






