Continua l’acceso confronto internazionale sul Venezuela con un duro scambio di posizioni tra il governo venezuelano e le istituzioni dell’ONU. Nel mezzo della crisi politica e umanitaria che attraversa il Paese sudamericano, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha lanciato un appello affinché l’ONU assuma un ruolo attivo nella prevenzione delle violenze, ribadendo la necessità del dialogo e respingendo ogni soluzione militare.
Il governo del Venezuela respinge il rapporto ONU sui diritti umani
Parallelamente, a Caracas si registra un netto rifiuto dell’ultimo rapporto dell’Alto commissario ONU per i diritti umani, Volker Türk. Il governo venezuelano, tramite il ministro degli Esteri Yván Gil, ha bollato il documento come una “menzogna”, accusando l’ONU di subire condizionamenti politici esterni e di agire come strumento contro il Venezuela. Nel report, Türk aveva denunciato un deterioramento delle istituzioni, la repressione della libertà di espressione e di riunione pacifica, l’uso di leggi antiterrorismo per reprimere il dissenso, e condizioni carcerarie disumane con carenze mediche e alimentari.
La tensione si è ulteriormente acuita dopo la chiusura definitiva dell’ufficio ONU per i diritti umani a Caracas, rimasto senza personale tecnico inviato da Ginevra a causa della mancata cooperazione delle autorità venezuelane, evidenziando un clima di crescente isolamento tra Caracas e l’organizzazione internazionale.
In questo contesto, anche la chiusura dello spazio aereo venezuelano annunciata dagli Stati Uniti ha suscitato la condanna di Cuba, che ha definito l’azione un “atto aggressivo” e un “preludio a un attacco illegale”, invitando la comunità internazionale a condannare tale escalation militare e psicologica nella regione.
Il confronto tra le istituzioni internazionali e il governo venezuelano rimane quindi acceso, mentre la crisi nel Paese continua a rappresentare una delle sfide più complesse per la diplomazia e i diritti umani in America Latina.
Sheinbaum e il Messico: dialogo e non ingerenza
La presidente Sheinbaum, in linea con la tradizionale politica messicana di rispetto della non ingerenza e dell’autodeterminazione dei popoli, ha sottolineato che la crisi venezuelana non può essere risolta con azioni militari, indipendentemente dalle opinioni sul presidente Nicolás Maduro. Nel suo intervento, Sheinbaum ha puntato il dito contro l’assenza dell’ONU nel conflitto, definendola «vistosa» e ha esortato l’organizzazione internazionale a farsi carico delle proprie responsabilità per prevenire ulteriori violenze nel Paese.
Tale presa di posizione arriva in risposta alle misure adottate dal presidente statunitense Donald Trump, che ha imposto un blocco navale totale alle esportazioni di petrolio venezuelano e ha definito il governo di Caracas un’organizzazione terrorista, suscitando forti tensioni diplomatiche.






