Phnom Penh, 25 luglio 2025 – Le tensioni lungo il confine tra Cambogia e Thailandia continuano a generare una grave crisi umanitaria e militare, con numerose evacuazioni e vittime civili. Fonti ufficiali cambogiane e thailandesi confermano un’escalation di scontri armati che coinvolgono le rispettive forze di sicurezza, mettendo a rischio la stabilità regionale.
Evacuazioni di massa e vittime civili
Le autorità della provincia cambogiana di Oddar Meanchey, situata al confine con la Thailandia, hanno evacuato almeno 1.500 famiglie a causa delle violenze in corso, come riportato dal portavoce provinciale Meth Meas Pheakdey. La situazione è particolarmente critica, con un bilancio già segnato dalla morte di un civile – un uomo di 70 anni – e cinque feriti tra la popolazione locale, colpita durante gli attacchi delle forze thailandesi.
Parallelamente, dalla parte thailandese, il ministero della Salute ha fatto sapere che sono stati evacuati 138.013 civili e 428 persone ricoverate negli ospedali locali, tutte provenienti dalle aree di confine più colpite dagli scontri. Questi dati evidenziano l’ampiezza dell’emergenza umanitaria che si sta consumando nell’area.
Cresce la tensione politica tra Thailandia e Cambogia: c’è il rischio di una escalation militare
Il primo ministro ad interim thailandese, Phumtham Wechayachai, ha lanciato un avvertimento netto sulla possibile evoluzione del conflitto: “Se la situazione dovesse degenerare, potrebbe sfociare in una guerra”. Gli attacchi incrociati proseguono per il secondo giorno consecutivo, alimentando il rischio di un’escalation che potrebbe coinvolgere direttamente i due paesi.
La Cambogia, monarchia parlamentare con capitale Phnom Penh, e la Thailandia, anch’essa monarchia parlamentare con centro politico a Bangkok, condividono un confine lungo e storicamente sensibile, spesso teatro di tensioni politiche e territoriali. L’attuale crisi rappresenta uno dei momenti più critici degli ultimi anni, con impatti devastanti sulle popolazioni civili e sulle economie locali.






