Bruxelles, 15 ottobre 2025 – Nel quadro delle intense discussioni in vista del prossimo Consiglio europeo, la Slovacchia ha ribadito la propria posizione critica rispetto al pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dall’Unione Europea, sottolineando la priorità di affrontare le sfide energetiche e industriali prima di avanzare con ulteriori misure punitive. Lo ha dichiarato il premier slovacco, Robert Fico, attraverso un messaggio su X, evidenziando un clima di divisione tra i Ventisette all’interno del tavolo diplomatico di Bruxelles.
La Slovacchia e il veto sulle sanzioni: focus sull’energia
Durante la riunione dei Rappresentanti Permanenti (Coreper II) dei 27 Stati membri, è emersa una generale riserva da parte di alcuni Paesi, con la Slovacchia che manifesta in modo netto la sua contrarietà ad approvare un nuovo pacchetto sanzionatorio senza prima affrontare soluzioni concrete alla crisi energetica e ai problemi dell’industria automobilistica europei. Fico ha espresso “stupore” per il fatto che la questione ucraina continui a dominare l’agenda europea, invece di concentrarsi sulle difficoltà economiche interne all’UE.
Il primo ministro ha inoltre scritto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendo un rinvio del voto sul 18° pacchetto di sanzioni, condizionandolo all’adozione di misure che tutelino le forniture di gas e la competitività economica slovacca. La posizione di Bratislava è stata definita «coerente e condivisa» anche da altri esponenti politici e imprenditoriali del Paese, che temono un impatto negativo delle attuali proposte di interruzione delle importazioni energetiche dalla Russia a partire dal 2028.
Difficoltà nel consenso e preparativi per il Consiglio europeo
Nonostante un’intesa generale sul contenuto delle sanzioni, il via libera al 19° pacchetto appare difficile da raggiungere prima del vertice dei Capi di Stato e di Governo previsto per giovedì. Una parte sostanziale della riunione del Coreper II è stata dedicata anche all’analisi delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, con particolare attenzione a temi quali l’utilizzo dei beni russi congelati, la competitività europea e il Green Deal, punti su cui si prevedono ulteriori rifiniture.
Il premier slovacco ha inoltre sottolineato la necessità di “istruzioni precise” alla Commissione europea per affrontare in modo efficace la crisi energetica, prima di procedere con nuove sanzioni contro Mosca, ribadendo così una linea di prudenza e negoziazione che potrebbe rallentare il processo decisionale comunitario.
Per approfondire: Ue, fonti rivelano: “Nodi quasi risolti, a breve nuove sanzioni alla Russia”






