Madrid, 24 settembre 2025 – Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha preso posizione con fermezza nel corso di una sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dedicata alla crisi ucraina, sottolineando come le continue violazioni dello spazio aereo europeo da parte della Russia rappresentino un atto “inaccettabile” e un chiaro segnale della mancanza di volontà del Cremlino di cercare una soluzione pacifica al conflitto.
Sánchez condanna le violazioni dello spazio aereo europeo
Secondo Sánchez, riportato dall’emittente pubblica spagnola TVE, l’aggressione russa costituisce una “violazione inaccettabile del diritto internazionale e dei valori condivisi dalla comunità internazionale”. Particolarmente grave è il fatto che tali azioni siano compiute da un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, una dinamica che “aggrava ulteriormente la situazione”. Il premier ha ammonito che la sostituzione del dialogo con la forza e la coercizione rischia di minare la stabilità delle frontiere e l’ordine internazionale.
Nel suo intervento, Sánchez ha sollecitato la comunità internazionale ad “agire con determinazione e unità” per porre fine al conflitto in Ucraina, auspicando un accordo di pace “saldamente ancorato al rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, rigettando qualsiasi soluzione che possa “legittimare la violenza e l’alterazione delle frontiere con la forza”.
Supporto concreto e solidarietà europea
Il presidente spagnolo ha ricordato gli sforzi del suo paese a favore dell’Ucraina, che comprendono aiuti militari e umanitari, la formazione di oltre 8.000 soldati ucraini e l’accoglienza di circa 240.000 sfollati. Sánchez ha inoltre denunciato i bombardamenti deliberati contro civili e infrastrutture essenziali, così come la “violazione assolutamente inaccettabile” dello spazio aereo europeo.
Queste affermazioni si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni nella regione baltica, dove, recentemente, tre caccia russi MiG-31 hanno violato per 12 minuti lo spazio aereo estone, costringendo l’intervento di due caccia F-35 italiani di stanza nella base di Amari, nell’ambito delle attività di Air policing della NATO. L’Estonia ha reagito invocando l’articolo 4 della NATO, che prevede consultazioni in caso di minaccia all’integrità territoriale di uno Stato membro.
Parallelamente, la Polonia ha denunciato il sorvolo a bassa quota di due jet russi su una piattaforma petrolifera nel Mar Baltico, episodio definito “comportamento provocatorio” dalle autorità polacche, che tuttavia hanno precisato che non si è verificata una violazione del loro spazio aereo.






