Un importante vertice diplomatico si appresta a svolgersi nella capitale ungherese, dove il presidente russo Vladimir Putin ha confermato la sua partecipazione a un incontro trilaterale con il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il presidente statunitense Donald Trump. Il summit sarà incentrato sulla crisi ucraina, con l’obiettivo di avviare un dialogo diretto tra Mosca e Washington, nella speranza di trovare una via d’uscita al conflitto armato iniziato ormai da oltre 1.300 giorni.
In Ungheria il vertice tra Putin, Trump e Orbán
L’Ungheria, guidata da Orbán, ha rivestito un ruolo chiave nel facilitare il dialogo tra le due superpotenze. Il premier ungherese ha infatti proposto di ospitare l’incontro a Budapest, sottolineando come una risoluzione pacifica della guerra in Ucraina rappresenti un interesse fondamentale per la stabilità europea e il rilancio economico del continente. Durante un recente discorso, Orbán ha evidenziato che la guerra prosciuga risorse vitali e soffoca la crescita economica, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco e di negoziati concreti.
Il presidente Putin ha espresso apprezzamento per il pragmatismo dimostrato dall’Ungheria nei rapporti bilaterali, rimarcando la solidità dei legami tra i due Paesi nonostante le difficoltà internazionali e le sanzioni economiche. In particolare, la cooperazione nel settore energetico rimane un punto di forza, anche se le tensioni e il calo degli scambi commerciali sono stati attribuiti a fattori esterni.
Gli sviluppi del conflitto e le prospettive di pace
L’incontro a Budapest si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale. Da un lato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato sia Mosca che Kiev a fermare le ostilità sulle posizioni attuali, auspicando una pace duratura che eviti ulteriori spargimenti di sangue. Dall’altro, il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha evidenziato la necessità di dotare il suo esercito di armamenti avanzati, come i missili Tomahawk, per contenere l’offensiva russa, pur manifestando disponibilità al dialogo.
Fonti americane riportano che Putin avrebbe chiesto a Trump la cessione del controllo di Donetsk da parte di Kiev come condizione per la pace, una richiesta che rimane al centro delle trattative. Nel frattempo, l’Ucraina continua a rafforzare la propria difesa, anche attraverso la formazione di giovani operatori di droni in Polonia, mentre il sostegno internazionale si mantiene cruciale.
L’Unione Europea ha aperto alla possibilità di deroghe per consentire il passaggio aereo del volo presidenziale russo verso Budapest, segno della delicatezza e dell’importanza di questo vertice. Bruxelles, pur mantenendo le sanzioni, sembra riconoscere l’opportunità di un confronto diretto tra le parti in causa.
La comunità internazionale osserva con attenzione l’esito di questo incontro, che potrebbe rappresentare un momento decisivo per l’evoluzione del conflitto e per la stabilità geopolitica europea.






