Divieto già applicato in 12 regioni
Mosca, 9 giugno – Diverse regioni russe stanno implementando multe per media e cittadini che diffondono fotografie e video sui danni degli attacchi di droni ucraini. Finora, 12 regioni hanno adottato sanzioni amministrative. Multe sono già state inflitte a giornalisti nelle aree di Kaluga e Tula. Le leggi regionali prevedono sanzioni variabili da 3.000 a 200.000 rubli (33-2.200 euro).
Negli ultimi giorni, la Russia ha intrapreso un’iniziativa controversa, introducendo sanzioni per chi diffonde immagini e video degli attacchi aerei ucraini. Questa decisione, riportata dal quotidiano Kommersant, ha già portato a multe in almeno dodici regioni del Paese, compresi territori come Kaluga e Tula, dove giornalisti e cittadini affrontano sanzioni amministrative.
La risposta alle segnalazioni
La misura è stata implementata in risposta a un crescente numero di segnalazioni riguardanti la diffusione di contenuti che mostrano le conseguenze degli attacchi con droni. Le autorità locali considerano tali pubblicazioni come una minaccia alla stabilità e alla sicurezza pubblica. Le autorità di Kaluga hanno già inviato 42 rapporti alle giurisdizioni competenti riguardo a violazioni del divieto di pubblicazione di informazioni legate a questi eventi, creando un clima di censura e controllo dell’informazione.
Le sanzioni e le loro implicazioni
Le sanzioni previste dalle leggi regionali variano da 3.000 a 200.000 rubli (circa 33 fino a 2.200 euro), a seconda della gravità dell’infrazione e della recidiva. Nonostante ciò, in molte altre regioni russe, la normativa rimane attualmente inattiva, sollevando interrogativi sul suo futuro e sull’accettazione da parte della popolazione.
Strategia del governo russo
Questa iniziativa fa parte di una più ampia strategia del governo russo, che mira a ridurre la diffusione di notizie in grado di minare l’immagine ufficiale delle operazioni militari in corso. L’uso di droni da parte dell’Ucraina ha messo in evidenza vulnerabilità nel sistema di difesa russo, rendendo cruciale la narrazione ufficiale.
Il clima di tensione è palpabile, e le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Organizzazioni per i diritti umani e osservatori indipendenti hanno espresso preoccupazione per la crescente repressione della libertà di stampa e delle libertà civili in Russia, considerandola una violazione dei diritti fondamentali. La questione rimane aperta, e gli sviluppi futuri potrebbero influenzare ulteriormente il panorama informativo e politico del Paese.