L’Unione Europea ha deciso di prorogare le sanzioni alla Russia fino al 31 gennaio 2026: tutti i dettagli
Si è conclusa la procedura scritta per il rinnovo delle sanzioni alla Russia fino al 31 gennaio 2026, confermando l’impegno dell’Unione Europea nel mantenere la pressione economica sul governo di Mosca a causa del conflitto in Ucraina. La decisione è stata approvata dopo l’accordo politico raggiunto al Consiglio Europeo e successivamente ratificata dal Comitato dei rappresentanti permanenti.
Proroga delle sanzioni: settori e modalità
Il rinnovo delle sanzioni settoriali riguarda principalmente i comparti dell’energia, della finanza e della difesa, con particolare attenzione alle restrizioni sull’esportazione e importazione di tecnologie a doppio uso (“dual-use”), che possono avere applicazioni sia civili sia militari. Le misure includono anche il congelamento dei beni, il divieto di accesso al mercato europeo per alcune figure chiave e ulteriori limitazioni che colpiscono banche e aziende russe. Questa strategia mira a esercitare una pressione economica diretta per indurre la Russia a cessare le ostilità e rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Nonostante l’opposizione della Slovacchia, espressa durante la riunione degli ambasciatori, il voto contrario non ha impedito la ratifica della proroga, grazie al meccanismo previsto dal regolamento europeo che non richiede unanimità per questo tipo di decisioni.
Reazioni e contesto geopolitico
Il rinnovo è stato accolto con soddisfazione dal primo ministro polacco Donald Tusk, che ha sottolineato la difficoltà di ottenere il consenso unanime ma anche la capacità dell’UE di mantenere una posizione unitaria. Il premier belga Bart De Wever ha evidenziato come il rinnovo sia stato approvato senza opposizioni significative, dopo un confronto preliminare con l’Ungheria, tradizionalmente più critica sulle misure restrittive.
Intanto, sul fronte russo, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato la disponibilità a un terzo round di negoziati con Kiev a Istanbul, pur ribadendo l’intenzione di ridurre la spesa per la difesa nel prossimo triennio. Questi sviluppi si inseriscono in un quadro complesso di relazioni internazionali, segnate da un sostegno crescente dell’UE all’Ucraina, che include nuove forme di assistenza finanziaria e discussioni sull’impiego dei beni russi congelati per la ricostruzione e la difesa di Kyiv.
Il prossimo riesame delle sanzioni è previsto entro la fine del 2025, in attesa di valutare l’evoluzione della situazione geopolitica e adattare eventualmente le misure restrittive.






