Washington, 28 agosto 2025 – Gli Stati Uniti confermano la loro disponibilità a un dialogo diretto con l’Iran, nonostante le recenti tensioni internazionali legate al programma nucleare di Teheran. Lo ha dichiarato oggi il segretario di Stato americano Marco Rubio, nel contesto delle manovre delle potenze europee tese a ripristinare le sanzioni Onu contro l’Iran.
Marco Rubio, posizione Usa sul dossier iraniano
Nel corso di una dichiarazione ufficiale, Marco Rubio ha sottolineato che l’amministrazione statunitense resta impegnata nel perseguire una “risoluzione pacifica e duratura“ della questione nucleare iraniana. Nonostante abbia accolto con favore il cosiddetto “snapback” europeo alle sanzioni, una misura a lungo sostenuta dal presidente Donald Trump, Rubio ha precisato che tale azione non esclude ma anzi rafforza la volontà statunitense di mantenere aperti i canali diplomatici con Teheran.
Rubio, 72º Segretario di Stato Usa nella seconda amministrazione Trump, ha così ribadito la linea della Casa Bianca, tesa a contemperare l’applicazione di misure restrittive con un approccio diplomatico diretto.
Le dichiarazioni di Rubio arrivano dopo la notifica formale da parte della Francia, Germania e Regno Unito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei confronti dell’Iran in grave inadempimento degli impegni assunti nell’ambito del JCPoA, l’accordo internazionale sul nucleare iraniano. Con questa comunicazione, i tre paesi europei hanno attivato il sopra citato meccanismo di “snapback”, che prevede il possibile ripristino delle sanzioni contro Teheran.
Marco Rubio: un profilo politico in primo piano
Nato a Miami nel 1971, Marco Antonio Rubio è un politico di origini cubano-americane che ha maturato una lunga esperienza legislativa come senatore per la Florida dal 2011 al 2025. Insediatosi come segretario di Stato il 21 gennaio 2025, è il primo latinoamericano a ricoprire questo incarico. Membro del Partito Repubblicano, Rubio è noto per il suo ruolo di mediatore in questioni internazionali delicate, come confermato dalla sua attuale gestione delle relazioni con l’Iran.
Con una carriera politica caratterizzata da un impegno costante nei confronti della sicurezza nazionale e delle politiche estere americane, ha da sempre avuto una particolare attenzione alle dinamiche del Medio Oriente. La sua disponibilità al dialogo con l’Iran, pur nel quadro delle sanzioni, riflette una strategia di equilibrio tra pressione politica e diplomazia attiva.






