Il segretario alla Salute Usa, Robert F. Kennedy, prevede di rendere obbligatori i test con placebo per tutti i nuovi vaccini, suscitando preoccupazioni etiche sulla disponibilità. L’obiettivo è garantire trasparenza sui prodotti medici, inclusi i vaccini contro il Covid
L’annuncio del segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., di rendere obbligatori i test con placebo per tutti i nuovi vaccini prima della loro immissione sul mercato ha suscitato un acceso dibattito. Questa iniziativa, volta a garantire una maggiore trasparenza e sicurezza nella salute pubblica, si inserisce in un contesto in cui la fiducia nei vaccini è messa a dura prova da disinformazione e scetticismo.
La proposta di test con placebo
Kennedy ha dichiarato che il suo dipartimento intende applicare rigorosi studi controllati con placebo a tutti i nuovi vaccini, inclusi quelli aggiornati contro il Covid-19. In un’intervista al Washington Post, i rappresentanti del dipartimento hanno evidenziato che questa misura rappresenta un cambiamento radicale rispetto alle pratiche attuali, dove i test variavano a seconda del tipo di vaccino e della sua urgenza. Questo approccio potrebbe portare a una maggiore sicurezza dei vaccini, ma solleva anche interrogativi sulla loro disponibilità.
Le preoccupazioni degli esperti
Tuttavia, la proposta non è priva di controversie. Peter Lurie, ex funzionario della Food and Drug Administration (FDA), ha avvertito che l’introduzione di questa nuova regola potrebbe avere effetti negativi. Secondo Lurie, se ogni modifica a un vaccino già esistente richiedesse un nuovo studio controllato, gli americani potrebbero trovarsi a fronteggiare una grave carenza di vaccini salvavita. Ciò mette in luce le preoccupazioni etiche che sorgono quando si cerca di bilanciare la sicurezza e la disponibilità di trattamenti essenziali.
L’obiettivo di una trasparenza radicale
Un portavoce del dipartimento ha difeso la proposta, affermando che l’obiettivo di Kennedy è quello di promuovere una trasparenza radicale. Questo approccio non solo mira a garantire la sicurezza dei vaccini, ma anche a fornire informazioni chiare e oneste riguardo a ciò che gli esperti conoscono e non conoscono sui prodotti medici. La questione si inserisce in un dibattito più ampio sulla fiducia pubblica nei vaccini e sulla necessità di un’informazione accurata e accessibile per i cittadini.






