Le truppe della SADC hanno avviato l’evacuazione dalla Repubblica Democratica del Congo. Questa decisione arriva in seguito all’uccisione di 17 soldati a gennaio
Le forze della Southern African Development Community (SADC) hanno avviato il ritiro dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC), un passo atteso e annunciato già a marzo. Queste truppe, composte da soldati provenienti da Malawi, Tanzania e Sudafrica, erano state dispiegate nell’est del paese a partire da dicembre 2023 come parte di un’operazione di pace, in risposta all’omicidio di 17 soldati avvenuto a gennaio. L’operazione si colloca in un contesto di crescente tensione e conflitto, aggravato dalla presenza di gruppi ribelli.
Dichiarazione congiunta tra Ruanda e RDC
Recentemente, il Ruanda e la RDC hanno firmato una dichiarazione congiunta, sostenuta dagli Stati Uniti, in cui si impegnano a raggiungere un accordo di pace entro il 2 maggio. Nonostante gli sforzi diplomatici, i combattimenti continuano a imperversare, alimentando un clima di incertezza. La situazione resta tesa, e il governo ruandese ha espresso critiche nei confronti della presenza delle truppe SADC, sostenendo che il loro dispiegamento ha aggravato le problematiche esistenti.
La posizione del presidente sudafricano
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, in un recente intervento, ha auspicato che il ritiro delle forze africane possa contribuire a stabilizzare la situazione e facilitare una tregua duratura. Un funzionario della SADC ha confermato che l’operazione di evacuazione è parte di un piano ben definito e non rappresenta un evento eccezionale.
L’avanzata del gruppo ribelle M23
Nel frattempo, il gruppo ribelle M23, che ha ripreso vigore nel 2021, continua a conquistare territorio nelle province del Nord e Sud Kivu, avendo recentemente preso il controllo di importanti città come Goma e Bukavu. Le perdite subite dalle forze sudafricane, con 14 soldati uccisi, hanno spinto il governo di Pretoria a richiedere l’evacuazione delle truppe, evidenziando la precarietà della situazione in una regione già segnata da anni di conflitto e instabilità.
Il futuro della pace nella Repubblica Democratica del Congo dipenderà ora dalla capacità delle nazioni coinvolte di mantenere un dialogo costruttivo e di affrontare le sfide poste dai gruppi armati e dalla discesa in campo di attori regionali come il Ruanda.






